Gli avvocati del diavolo

Nel nostro Paese, come noto, esiste una normativa assai rigorosa in tema di adozione di minori; non è possibile, infatti, l’adozione per coloro che vivono da soli (cosiddetti "single"), né, analogamente, per le coppie di conviventi che non siano, altresì, uniti da vincolo matrimoniale (il che, chiaramente, preclude ogni possibilità per le coppie omosessuali, alle quali è interdetto il matrimonio). L’Italia, però, fa parte dell’Unione Europea, e molto spesso ha dovuto adeguare il diritto interno alle prescrizioni dell’entità sovranazionale di cui è parte, cosa che, del resto è avvenuta ed avviene anche per gli altri Paesi che aderiscono all’UE. Prossimamente, quindi, proprio in materia di adozione, dovremmo assistere a delle importanti novità, dato che il Consiglio d’Europa sta per approvare la Convenzione europea sull’adozione dei minori, la quale, una volta entrata in vigore, obbligherà gli Stati membri dell’Unione ad adeguare il loro diritto interno alle nuove prescrizioni, che dovrebbero stabilire la possibilità, per coloro che vivono da soli, di adottare un minore. Si determinerà, dunque, in caso di approvazione della Convenzione, una svolta importante, anche per il nostro Paese, sulla quale, peraltro, ci sarà poco da discutere, data la necessaria traduzione in legge dello Stato di detta normativa. Ulteriori prescrizioni, ad esempio quella che dovrebbe prevedere la possibilità di adottare anche per le coppie di fatto, eterosessuali ed omosessuali, a quanto è dato apprendere in questa fase, non avranno carattere vincolante per i Paesi membri dell’Unione; sarà, dunque, a discrezione degli stessi decidere se adeguare oppure no le rispettive normative a queste indicazioni, le quali, tuttavia, rappresentano anch’esse un sintomo chiaro di una strada ben precisa che si è intrapresa, che tiene conto della mutevole realtà sociale, ma sulla quale sarà bene intavolare una discussione che coinvolga l’intera opinione pubblica europea, per evitare di dare vita a forzature, che rischiano di produrre un distacco tra il popolo e le istituzioni che lo rappresentano.
Giovanni e Alessandro Gentile