GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

E’ di alcuni giorni fa la notizia della condanna, per omissione d’atti d’ufficio, di un giudice che si era rifiutato di celebrare i processi, adducendo come ragione la mancata rimozione del crocifisso dall’aula di udienza. La sentenza in questione ripropone il tema delicatissimo del rapporto tra Stato e Chiesa ed impone una seria riflessione circa l’effettiva connotazione laica del primo. Dal punto di vista giuridico, infatti, la religione cattolica non può più dirsi (a differenza del passato) "religione di Stato" e, quindi, l’identificazione tra Stato e Chiesa, che emerge da un simbolo religioso esposto in un’aula giudiziaria, contrasta col dato normativo di un ordinamento dichiaratamente non confessionale. E’ lecito chiedersi, dunque, perché si debba continuare ad esporre il crocifisso nelle aule di tribunale. Tale domanda è giustificata, poi, non solo dall’elemento normativo appena accennato, ma altresì da un argomento di carattere, per così dire, ontologico, che, naturalmente, precede il dato positivo. Indubbiamente uno Stato come quello italiano si fonda su valori, costituzionalmente riconosciuti, che sono (anche) patrimonio della cultura cattolica o, comunque, cristiana; la storia d’Italia, in modo particolare, è legata fortemente alla Chiesa e questo legame non poteva non ripercuotersi sulla produzione normativa del nostro Paese. Ciò, tuttavia, non deve farci dimenticare che un ordinamento positivo, quale quello statuale, per sua natura non può essere condizionato da verità (assunte) a priori, le quali, ferme nella loro dimensione trascendentale, si sottraggono ad un qualunque collaudo pratico. Valori come la democrazia, l’uguaglianza, la solidarietà si può discutere se abbiano o meno carattere assoluto, se, cioè, vengano prima dell’essere o conseguano allo stesso, ma, in ogni caso, possono essere sperimentati; come può, invece, il cittadino confrontarsi, nella vita di tutti i giorni, la quale si svolge anche nelle aule di giustizia, con punti cardine della religione (nel nostro caso cattolica) come la resurrezione, di cui il crocifisso è simbolo? Come può il cittadino sperimentare l’esistenza di Dio?
Giovanni e Alessandro Gentile