TORRE ANTICA

Da un antica Guida di Napoli e dintorni del 1900, leggo: "L’aspetto di Torre del Greco è come di una grande città con ampie e regolari strade pavimentate da basoli con la maggior parte delle sue case erette sul bitume vulcanico sotto cui trovasi un’altra città sepolta che la mantengono asciutta e preservata da ogni umidità" La nostra amata figlia del Vesuvio nasce proprio su quella lava che tante volte l’ha distrutta, tanto da lasciarne tracce in molti punti e in particolare alla base del Campanile di Santa Croce lo stesso costruito in pietra lavica nel 1500.
Spesso calpestiamo i basoli di alcune strade cittadine senza accorgerci né pensare che stiamo transitando sulla nostra storia, una storia fatta di pietre lavorate di cui già i romani 2000 anni fa ne avevano fatto uso costruendo imponenti strade come l’Appia Antica. Da tracce storiche ne deduciamo che la produzione dei basoli sia avvenuta dal 1400 in poi e per saperne di più mi reco in zona Leopardi dove incontro IZZO Manlio "u russ" un arzillo pensionato duro come la pietra che per tanti anni ha lavorato presso le cave, preciso nel riferirmi il sistema di lavorazione dei basoli: "Sin dal 1930 esistevano già molte imprese come Ranieri, Cavaliere, Grimaldi, Izzo concessionarie delle cave di Villa Inglese produttrici di basoli, architravi, balconi in piperno che venivano trasportati sia su rotaie, dalla vicina stazione di Santa Maria La Bruna, sia via mare dal porto di Torre Annunziata. Diverse centinaia erano gli operai: i cavatori che tagliavano la montagna e gli scalpellini addetti alla preparazione dei basoli. Scultori e manipolatori di una pietra durissima che nelle loro mani prendeva la forma più svariata. Intere strade cittadine furono costruite fra il 1880 e il 1960 tutte lastricate di basoli che collocati a regola d’arte hanno sfidato il tempo". Purtroppo, con l’inizio del boom economico dagli anni ’60, un nero anonimo manto di asfalto ha rivestito il centro cittadino.
Ranesi