Torre del Greco. Vola palomba vola… Ma non troppo. E’ questo il monito che sembra venire dall’inchiesta sul voto inquinato che ha portato 14 persone essere oggetto di misure cautelari e che hanno visto due consigliere della maggioranza di Centrosinistra coinvolti nello scandalo.

Dopo la sfiducia formale del Pd, potrebbe arrivare anche quella reale. Infatti, se i consiglieri comunali presenti nella maggioranza di governo cittadino e che fanno capo al consigliere regionale Loredana Raia (Felice Gaglione, Iolanda Mennella, Gaetano Frulio e Luisa Liguoro) decidessero di dare seguito all’invettiva del partito di via Circonvallazione, l’attuale sindaco, stando ai numeri, si troverebbe in serie difficoltà.

Ricordiamo che la cosiddetta carovana  del Buongoverno (i giudici decideranno poi se è così tanto buono, nda) era composta in origine da 15 consiglieri. Ora con l’arresto di Stefano Abilitato e il divieto di dimora in Campania per Ciro Piccirillo, il numero dei voti per la maggioranza scende a 13. Se i quattro consiglieri vicino alle posizioni del consigliere regionale del Pd dovessero votare contro il governo Palomba, il numero di voti pro maggioranza scenderebbero a 9. Dieci se consideriamo il voto dello stesso sindaco. Mentre l’opposizione che ad oggi è composta da 9 consiglieri si vedrebbe aumentare i voti a 13. Questo significherebbe l’empasse per le azioni del governo cittadino.



In più, se si trovasse almeno solo un altro consigliere disposto ad abbandonare la maggioranza,  a questo punto sarebbero pensabili anche le dimissioni di massa, con automatica decadenza del primo cittadino. Con questo scenario, ci sarebbero nuove elezioni da fissare con ogni probabilità in concomitanza con le Regionali dell’anno prossimo.

Persone vicino al Giovannino che sfreccia veloce con il suo motorino raccontano di pressione da più parti per fargli rassegnare le dimissioni: “Sempre meglio di uno scioglimento per infiltrazione mafiosa”, sembra sussurrare qualcuno dai corridoi di Palazzo Baronale.

Alfonso Ancona