“La politica è fatta per tutelari gli interessi comuni non gli interessi propri. Nella mia carriera ho sempre fatto questo, con coerenza”.

In soldoni è questo il senso della lunga intervista rilasciataci da Alfonso Ascione, storica figura della politica di Torre del Greco:

Cosa c’è nella politica di Torre del Greco oggi?



“Non c’è niente, al momento non c’è niente. A centrosinistra il PD deve ancora eleggere il suo rappresentante comunale, a centrodestra anche stanno in difficlotà…”

Lei si candiderà?

“Se ci sarà un progetto interessante io sono sempre pronto a dare il mio contributo, con persone nuove e con liste civiche che prescindono dai partiti – a livello comunale conta la persona non il colore politico- , sempre con coerenza e senza accettare compromessi, non ne ho mai accettai nella mia carriera, e forse è stato un mio limite: io affermo la mia proposta e lavoro su quella, senza scendere a giochi e giochetti.”

Figura nuova non è spesso sinonimo di inesperienza?   

“inserendo nella mia lista civica persone nuove io non le metto in confronto con un consigliere uscente che ha già un bagaglio di voti importanti, bensì le metto sullo stesso piano di altre persone che vogliono cimentarsi per la prima volta in questa nuova esperienza, magari queste nuove persone provengono dagli ambiti delle associazioni sportive o culturali e proprio perché sono abituati a rapportarsi col territorio possono portare idee nuove e fresche, idee non legate al colore di partito ma alla realtà concreta, in maniera da mantenere alto l’interesse del cittadino sul territorio, in quanto il torrese, anche dopo i fatti di agosto, appare molto disilluso”

“C’è una disillusione generale, anche perché non esistono più le scuole di partito, ma soprattutto perché c’è chi usa la politica per fini personali (senza generalizzare circa un politico su due), è una scelta, scelta che io non ho mai seguito: Alfonso Ascione è un politico anomalo a Torre del greco, ho avuto nemici proprio perché in questi ingranaggi io non ci entro, proprio per restare coerente”.

Fabio Cirillo