Alle primarie del Pd rottamato il rottamatore

Torre del Greco questa settimana si è svegliata Bersaniana. Infatti, l’esito del ballottaggio avvenuto domenica scorsa ha dato come responso la vittoria del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che si è imposto, anche a livello nazionale, sul rottamatore Matteo Renzi. I dati dell’affluenza sono stati di poco inferiori rispetto al primo turno, svoltosi una settimana prima. Il 25 novembre andarono a votare 1266 persone, mentre domenica scorsa questo numero è sceso a 928. Il vincitore Bersani ha avuto 676 consensi (72,84%), staccando Matteo Renzi fermo a 252 voti (27,16%). Al primo turno, si era imposto ugualmente il segretario nazionale del Pd, Bersani, che aveva avuto 555 voti, a seguire Vendola con 351 voti, a ruota Renzi con 269 voti, più staccati Tabacci con 79 voti e Puppato con soli 11 voti. Anche se si tratta di una medaglietta, la designazione rafforza il senatore Nello Formisano, che con un colpo magistrale si è assicurato la quarta rielezione in parlamento barattandola con il suo impegno a favore di Bersani alle primarie e dimettendosi, così, dall’Italia dei Valori. Meno rafforzato, ma sempre felice il segretario cittadino del Pd, Vittorio Cuciniello che gode del totale appoggio dell’ex fedelissimo di Bassolino, l’eurodeputato Andrea Cozzolino. Meno contenti, ma non per questo tristi per il risultato, chi ha creduto in Matteo Renzi e la sua rottamazione. A battersi per un cambio di guardia e generazionale sotto al campanile di Santa Croce, tra i tanti, ci sono stati i primi non eletti nelle liste Città nuove e Nova civitas, Carlo Ceglia e Clelia Gorga.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 5 dicembre 2012