Sensi unici della discordia. Nell’ultimo Consiglio comunale l’ordine del giorno con oggetto i nuovi sensi unici di via Nazionale viale Campania, presentato dal consigliere Domenico Maida, ha creato un bel po’ di discordia tra i cittadini presenti. Infatti, a seguito di petizioni sottoscritte da circa duemila cittadini interessati dai nuovi sensi unici di marcia, Maida aveva chiesto d’inserire come ordine del giorno all’ultimo Consiglio Segnali-Stradali

comunale, ma, “immediatamente dopo l’apertura dei lavori, il sottoscritto – spiega Maida – chiedeva la parola e, non appena si accingeva a leggere quanto intendeva presentare, è stato invitato dal Presidente del Consiglio facente funzioni, Annalaura Guarino, a non dare corso alla lettura, impedendogli finanche la semplice enunciazione dell’oggetto”. Questo ha creato molti malumori tra i presenti, ancora di più, quando “passati in riunione di Capigruppo – chiosa ancora il consigliere Maida -, dopo accesa, volgare ed immotivata discussione, la maggioranza, capeggiata dal sindaco, noncurante della presenza in aula consiliare della folta delegazione di cittadini, interessata dal provvedimento di cui se ne chiedeva la immediata revoca, ha espresso voto negativo impedendo così la democratica discussione di un problema che riguarda l’intera città”, ha concluso il presidente della quinta commissione.
A dire la sua a tal proposito è il Presidente dell’ASCOM Giulio Esposito:
Il problema della viabilità è ormai diventata una questione politica che difficilmente riuscirà a tutelare gli interessi dei commercianti e dei cittadini dell’area. Ascom denuncia questo tentativo di strumentalizzazione politica e se ne dissocia categoricamente. Il problema deve essere risolto sul piano istituzionale e non politico e gestito da chi ha veramente a cuore gli interessi della categoria. Da settimane il presidente di Ascom sta portando avanti un confronto con l’amministrazione, avvisando, tra l’altro, il presidente della commissione trasparenza, sui rischi della sua strategia politica. “Non vogliamo essere strumentalizzati da strategie con fini politici, la questione riguarda solo i rapporti istituzionali tra l’associazione di categoria e l’Amministrazione. L’ascom è presente ed è in prima linea in questa battaglia”.