PD, UDC, e IDV hanno in ostaggio Malinconico

In termini di aspettative ciò che più ci si poteva aspettare dall’insolito connubio politico, nato in occasione dell’ultima campagna elettorale, tra gli “eredi” di Berlinguer e quelli di Andreotti, poteva essere uno scontro sui temi caldi e più pungenti che hanno interessato la città del corallo in questi mesi. Ma ciò non è avvenuto. Si è assistito piuttosto ad una cementificazione dei rapporti tra i consiglieri di maggioranza che, al di là del colore politico hanno trovato la chiave di volta per poter reggere l’urto delle differenze – o presunte tali – in termini ideologici. Peccato che che il dream-team di politici nato all’ombra del Vesuvio pare tenere sotto scacco il primo
cittadino Gennaro Malinconico. Rimbalzano infatti sui telegiornanli locali, e sugli altri organi di informazione,
soprattutto nell’ultimo periodo, continue affermazioni degli amministratori locali circa “l’insoddisfazione” nei confronti dell’operato del primo cittadino. La questione giunta comunale ne è l’esempio lampante. Ogni partito o lista civica – basandosi probabilmente sul manuale Cencelli – ha cercato, in questi pochi mesi di mandato dell’avvocato penalista, di portare acqua al proprio fazioso mulino. Quasi disconoscendo la scelta di appoggiare Malinconico, nel momento in cui non si veniva accontentati. E’ ovvio che una lettura del genere va fatta tra le righe, come tra le righe bisogna leggere il documento che il primo cittadino ha deciso di presentare alla cittadinanza.
Un testo, quello scritto da Malinconico, in cui non mancano gli inviti a dare il meglio – dagli attuali amministratori
in primis – per poter dare nuovo lustro alla città del corallo. Si spera che anche il resto della classe politica – come nelle intenzioni di Malinconico – sia intenzionata a “risorgere”.
Carmine Apice

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 settembre 2012