In una campagna elettorale sottotono si evidenzia la denuncia ai manifesti abusivi, mentre a tenere banco tra i torresi è sempre la vicenda Deiulemar

I venditori d’ortaggi di dietro la Piazzetta sono rimasti molto impressionati quando nei giorni scorsi hanno visto il vuoto su molti spazi preposti per la propaganda elettorale durante il loro solito percorso mattutino che dal Mercato, nei pressi di via Nazionale, arriva fino a dentro i budelli dove montano i banchi per la rivendita dei prodotti della natura. Spazi che, a circa venti giorni dalle consultazioni elettorali, hanno visto, prima timidamente e poi massicciamente, l’occupazione di manifesti appartenenti al neonato movimento di Nello Formisano, Centro Democratico; cosa che proprio non è piaciuta al portacolori del movimento di Ingroia, l’avvocato Raffaele Russo, candidato con Rivoluzione Civile alla Camera dei Deputati a Campania 1, il quale con un esposto alla Procura di Torre Annunziata ha denunciato l’occupazione in massa ed abusiva di spazi elettorali da parte di cartelloni che recano il nome di Nello Formisano e del suo nuovissimo movimento politico. Tolta questa vicenda che ha lasciato qualche strascico tra ex dipietristi e neofiti del partito della legalità, la campagna elettorale che stiamo vivendo è una competizione che si sta sviluppando essenzialmente con toni bassi. Sarà che la politica cerca di allinearsi allo stato di crisi che stanno vivendo la maggioranza degli italiani o sarà che la politica realmente sta vivendo il suo periodo più buio per quanto riguarda finanziamenti pubblici (senza malignare sull’esistenza o meno di finanziamenti illeciti), ma di cartelloni 6×3 quasi non se ne vedono in giro, come non si vedono le tappezzate di manifesti con formato 70×100 che negli anni scorsi era usuale vedere per strada. Sarà che grossi nomi della politica nazionale (almeno fino ad ora, mentre andiamo i n stampa) non sono venuti a Torre a pubblicizzare questo o quel candidato del territorio arruolato nelle proprie file o sarà perché, a causa di sondaggi e di leggi “porcata” con le liste bloccate, già si sa, o quasi, in anticipo chi ha chance di farcela o meno, ma un grande coinvolgimento da parte di politici locali proprio non si vede.
Come non si vede, soprattutto, un coinvolgimento da parte della gente comune che più di altre volte sembra distratta e poco partecipe a questa campagna elettorale che scorre veloce verso il 24 febbraio, giorno d’inizio delle votazioni. Quando saremo in edicola mancheranno circa dieci giorni alle votazioni e, sondaggi alla mano, tra i tanti candidati torresi alle prossime Politiche, due al massimo tre potranno farsi chiamare onorevoli o senatori. Uno è Nello Formisano che, con buone possibilità, grazie al premio di maggioranza ed ai resti (sempre che vinca la coalizione di centrosinistra) potrà sedere sugli scranni del Parlamento, con la formazione creata ad h oc, Centro Democratico, che viene data allo 0,3%. Della partita ci sarà sicuramente anche il giovane Arturo Scotto, che con Sel, che viaggia sopra al 5%, è con più di un piede dentro. Scorrendo l’elenco dei papabili futuri onorevoli, un sostanzioso contributo lo potrebbe portare, se il Movimento 5 Stelle dovesse viaggiare attorno al 18%, Luigi Gallo, piazzato al quinto posto della lista dei grillini per la Camera a Campania 1. Però per i venditori d’ortaggi queste elezioni sono un insieme di ca…te inutili. A loro interessa molto di più sapere qualcosa sul destino dei risparmi che migliaia di obbligazionisti hanno depositato nella fu Deiulemar Spa. Ai venditori d’ortaggi più che sulle votazioni sono concentrati sulla possibilità di spesa dei loro clienti e sulla vicenda Deiulemar che, a qualcun o, ricorda il copione dei bond argentini di Parmalat che nella migliore delle ipotesi hanno rimborsato un misero centesimo ogni mille euro agli obbligazionisti. Buona votazione a tutti.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 febbraio 2013