Il 25 novembre si deciderà chi guiderà il centrosinistra alle Politiche

Il count down per le Primarie del centrosinistra è iniziato e terminerà domenica 25 ottobre. Fino al 24 c’è tempo per iscriversi a questa semi farsa messa in piedi dal segretario del Pd Bersani per autocelebrarsi a guida “carismatica” della sinistra italiana. Infatti, per complicare la vita ai suoi competitor, si è voluto inventare un astruso sistema di votazione per scegliere chi sarà a guidare la coalizione del centrosinistra alle prossime Politiche. Uno si aspetta, in maniera semplice, che il giorno deciso per le primarie un tizio, un “ santo cristiano”, mosso dalla santissima trinità, si smuova dalle sue abitudini domenicali e senza pensare a spendig review o a spread vari, si rechi nel seggio scelto e metta mano al portafogli per cacciare due belli euro e votare. Invece, prima di tutto questo, si deve armare ancora di santa pazienza e recarsi, nei giorni precedenti le consultazioni, nelle sedi cittadine del Pd (via Circunvallazione, 50) o di Sel (via Salvator Noto, 32) ed iscriversi alle votazioni.
A contendere lo scettro a Bersani, troviamo il rutelliano Bruno Tabacci, il segretario di Sinistra e libertà, Nichi Vendola; la semisconosciuta consigliere regionale del Pd in Veneto, Laura Puppato; e il rottamatore Matteo Renzi. Proprio quest’ultimo è additato dai media come l’unico che sia in grado di mettere seriamente in discussione lo stradominio di Bersani a queste Primarie. Però, visto il complicato sistema di registrazione e visto, soprattutto, la messa in discussione da parte di Renzi delle rendite di posizione acquisite col tempo dalla vecchia nomenclatura del partito di riferimento, la strada per lui risulta essere decisamente in salita. Ad ostacolarlo ancora di più in terra di corallo si è messo, oltre ai notabili di partito locale, come il segretario cittadino Vittorio Cuciniello o il segretario dei Giovani democratici Giuseppe Stasio; anche il fuoriuscito dall’Italia dei Valori, il camaleontico ex segretario regionale del partito di Di Pietro, Nello Formisano, che con un colpo da maestro si è tirato fuori dal vortice che sta risucchiando e annullando il partito creato dal giudice di Mani Pulite e si è assicurato con il segretario del Pd Bersani la quarta rielezione in Parlamento in cambio di un sostanzioso aiuto alle Primarie del 25 novembre. In netta minoranza il gruppo dei renziani a Torre del Greco, dove spiccano i nomi di Carlo Ceglia, primo dei non eletti del movimento Città nuove alle ultime Comunali e Clelia Gorga, anche lei prima dei non eletti alle passate votazioni, ma con il movimento Nova Civitas.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 novembre 2012