L’assise fa flop, la città è allo sbando. Russo medita le dimissioni

Consiglio comunale bluff quello che i trenta consiglieri comunali hanno messo in scena stamattina nell’aula consiliare di Palazzo Baronale. Parole, litigi e continue puntualizzazioni circa la recente politica cittadina – con conseguente scaricabarile e balletto di responsabilità tra le diverse forze politiche – hanno rubato la scena a decine di interrogazioni e interpellanze poste all’ordine del giorno, una delle quali riguardava il problema viabilità in via Scappi: una questione per la quale era presente anche una delegazione di residenti che, nonostante la richiesta di inversione dell’ordine del giorno presentata da Alfonso Ascione – e accettata dall’intera assise – per accelerare i tempi dei lavori e per rendere immediata soddisfazioni agli abitanti della zona alta della città, è però rimasta con un pugno di mosche in mano a causa dell’assenza in aula di Michele Farinaro, capogruppo della Margherita, che avrebbe dovuto illustrare alcuni problemi in merito al tema viabilità in città. Un vero e proprio paradosso – ma se ne potrebbero raccontare tanti altri – che evidenzia come sia caduta in basso la politica torrese e come le diverse amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi anni si siano rivelate completamente incapaci a trovare adeguate risposte ai grossi problemi con i quali la città tutti i giorni è costretta a fare i conti.
Per la cronaca, il consiglio è terminato con il più classico degli epiloghi: seduta sospesa per mancanza di numero legale, con gli scranni vuoti e la maggioranza dei consiglieri in giro tra i corridoi del Palazzo a chiacchierare o già diretti verso altri lidi – sicuramente meno impegnativi rispetto all’alto valore rappresentato dall’aula consiliare – senza considerare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico visto l’andamento della seduta e lo scarso impegno profuso dalla maggioranza dei consiglieri.
Politicamente rilevante invece l’intervento di Luigi Russo: l’ex Presidente del Consiglio ha sparato a zero contro tutto e tutti, denunciando irregolarità, clientelismi e diffuse pratiche di mal governo, minacciando di mettere piede in Procura e meditando di dimettersi dalla carica di consigliere comunale. Un forte “j’accuse” che l’ex azzurro avrebbe potuto tranquillamente esternare durante la scorsa amministrazione, quando rivestiva la carica di presidente dell’assemblea. I problemi tali erano e tali sono rimasti. Forse sono i tempi ad essere cambiati: se il Tar dovesse accogliere il ricorso presentato da Salvatore Antifono contro le presunte irregolarità che Forza Italia – partito di maggioranza – avrebbe compiuto al momento della presentazione delle liste elettorali, si profilerebbe lo scioglimento dell’amministrazione Borriello (nella foto) con conseguente commissariamento. Il tribunale amministrativo dovrebbe esprimersi il 17 gennaio, e allora prima che il 2008 veda la luce, si salvi chi può.
niar