Borriello colleziona un altro flop. Il tanto proclamato consiglio comunale monotematico che si doveva svolgere, venerdì scorso, all’ospedale Maresca è stato “traslocato”, a poche ore dall’inizio, nella sua sede naturale, ovvero Palazzo Baronale. La causa di tale “trasloco”: la mancanza di autorizzazioni non rilasciate dal Commissario straordinario dell’Asl Napoli 3 Sud, Antonietta Costantini.
MichelePolese-CiroBorriello

La seduta monotematica si è aperta, per volontà di Borriello, con la proiezione di un video contro l’attuale Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Poi lo stesso Borriello, in contrasto con quanto ha fatto, ha chiesto a tutti i consiglieri di non fare demagogia, di essere uniti e di voler un confronto aperto per il bene della città.
Pronta la replica del consigliere comunale dell’opposizione Michele Polese, in forze al PD, che ha affermato che Borriello nel suo discorso ha fatto demagogia ed ha cercato di scaricare solo su De Luca le responsabilità della brutta situazione in cui versa il Maresca. In realtà le responsabilità vengono da lontano – sottolinea Polese – e senza mezzi termini tira in ballo la gestione dell’ex-governatore Bassolino (PD), dove il tutto ha avuto inizio, e a quella scorsa dell’ex Governatore Caldoro (FI), che ha continuato lo scempio.
L’ex Presidente del Consiglio comunale torrese, Polese, ha spiegato ai presenti che per adesso è troppo presto giudicare l’operato di De Luca.
Un discorso molto passionale e deciso, quello di Polese, il quale ha ricordato che del Maresca se ne parla da oltre sette anni e sono stati altrettanti gli anni durante i quali si è fatta solo passerella politica.
Il consigliere d’opposizione ha ricordato, inoltre, che solo alcuni cittadini torresi, per difendere l’ospedale e gli interessi della collettività, hanno rischiato anche condanne penali. Per attirare l’attenzione dei media, questi ultimi, durante alcune manifestazioni sono stati accusati di interruzione di servizio pubblico.
Altro passaggio concreto sull’argomento Maresca è stato fatto da consigliere Ludovico D’Elia (M5S), il quale ha evidenziato con numeri e cifre le carenze della sanità Pubblica ed ha spiegato che con poche somme di danaro, ben spese, si potevano salvare il Maresca ed altri nosocomi aumentandone l’efficienza.
Del resto, a rispondere a Borriello con forza è stato anche il Governatore Vincenzo De Luca attraverso un’intervista video (clicca qui per vedere il video) nella quale, in breve, ha sostenuto che fare un consiglio comunale in un ospedale è una scelta ridicola.
Insomma, Borriello da questo consiglio comunale ne è uscito con le ossa rotte.
Antonio Civitillo

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa che ci è pervenuto da Palazzo Baronale sulle conclusioni del consiglio comunale: “Tutto il consiglio comunale – attraverso il documento votato all’unanimità dei presenti (22 su 22) – chiede al presidente della giunta regionale della Campania, al presidente della commissione Sanità e sicurezza sociale del consiglio regionale della Campania, al commissario straordinario alla Sanità, al commissario straordinario dell’Asl Napoli 3 Sud che nella nuova riorganizzazione della rete ospedaliera dell’Asl, con particolare riferimento all’ospedale Agostino Maresca di Torre del Greco, si tenga conto del decreto numero 70 del 02.04.2015 ‘Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera’ che prevede al punto 2.2 dell’allegato 1 che ‘i presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra 80.000 e i 150.000 abitanti … sono strutture dotate di sede di pronto soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore (h. 24) di Radiologia, laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di osservazione breve intensiva”.
Molto intenso il dibattito in aula, seguito anche da diversi rappresentanti dell’associazione “Pro Agostino Maresca”, nata sulla scorta delle iniziative intraprese negli anni in merito alla struttura sanitaria. Una seduta inizialmente programmata direttamente all’interno dell’ospedale, ma poi svoltasi a palazzo Baronale dopo il diniego del commissario straordinario dell’Asl, diniego legato in particolare alla salvaguardia dei pazienti ricoverati nel nosocomio.
Ciò nonostante, i lavoratori del Maresca hanno voluto comunque fare sentire la loro voce, affidando le loro considerazione a una lettera letta in aula dal sindaco Borriello: “Ormai da anni – hanno scritto – ci battiamo contro tutti quelli che hanno affossato l’ospedale Maresca. Siamo riusciti finora a bloccarne il complessivo smantellamento, in nome di una ipotetica trasformazione – esclusivamente – in presidio riabilitativo e per lungodegenti. Ma quel disegno non è mai tramontato: il Maresca lo stanno lasciando morire lentamente, in silenzio, con una tattica più furba e strisciante, le cui negative conseguenze per l’utenza sono sotto gli occhi di tutti”.
“Vogliamo che il Maresca – scrivono ancora i lavoratori dell’ospedale – ridiventi al più presto un vero ospedale con una potenzialità di 200 posti letto”.
Una proposta che, forte del sostegno unanime del consiglio comunale, il sindaco farà la settimana prossima, nel corso di due appuntamenti programmati nei giorni scorsi, con il commissario alla Sanità in Campania, Joseph Polimeni, e con la commissione del consiglio regionale preposta alla Sanità, commissione presieduta da Raffaele Topo, che hanno accolto l’invito del primo cittadino a confrontarsi sul futuro del Maresca: “Ringrazio Polimeni e Topo – afferma Ciro Borriello – per avere accettato il mio invito ad aprire un dialogo sul futuro dell’ospedale Maresca. Noi chiediamo solo che siano rispettate le leggi: leggi che prevedono, per un’utenza che va dagli 80mila ai 150mila abitanti, almeno un ospedale con pronto soccorso attivo. Con gli oltre 300mila cittadini che gravitano attorno al Maresca, il nostro ospedale potrebbe essere – leggi alla mano – anche un Dea di primo livello. Confrontiamoci dunque inizialmente sui numeri, con la consapevolezza che l’offerta sanitaria non può essere sempre più Napoli-centrica ma deve invece tenere in forte considerazione una provincia estremamente popolata”.