Gennaro Malinconico ritira le dimissioni da sindaco. Dopo Pasqua il rimpasto di giunta
Mentre ci apprestiamo alla settimana pasquale con tutti i suoi riti e costumi sacri, compresa la resurrezione di Cristo, viviamo, invece, giorni di vera passione, ma decisamente più profani con la “resurrezione” di Gennaro Malinconico che ha deciso di tornare in sella alla guida del Municipio di Torre del Greco. Ha taciuto per troppo tempo e qualcuno ha anche pensato che dopo l’ultimo comunicato, quello delle dimissioni, pubblicato più di due settimane fa, dove esternava un senso di solitudine, e dopo la lettera inviatagli dal prefetto di Napoli, Gennaro Malinconico avesse messo l’animo in pace e in pensione. Invece eccolo riapparire dopo due settimane dalle dimissioni con la “vivacità” che il penalista torrese ha dimostrato in questi mesi di sindacatura.
La realtà è che quest’uomo non ama le parole goffe e ingombranti dei suoi colleghi a Palazzo Baronale, che pensano di ipnotizzare l’interlocutore con minacce più o meno velate e preferisce seguire un profilo più basso concentrandosi sulle problematiche della cittadinanza più che quelle particolari. La settimana scorsa, però ha fatto un passo indietro, ovvero il suo primo passo politico vero e proprio. E lo ha fatto senza agitare lo spauracchio di un crac economico per la quarta città della Campania e senza nemmeno ricorrere a qualsiasi forma di metafora cara ai suoi colleghi avvocati. I l buon Malinconico ha preferito un linguaggio più diretto ed efficace alle orecchie dei consiglieri di maggioranza e minoranza: l’antidoto allo spauracchio di nuove elezioni sventolato loro un paio di settimane prima. Ed ecco che ha incassato la resa all’arma bianca ed incondizionata, o quasi, di tutti i suoi “nemici” nel Palazzo della politica locale. Quindi bando alle chiacchiere: Torre del greco ha bisogno di otto punti per il rilancio sociale ed economico (come otto sono i punti che Bersani ha stilato per rilanciare le sorti della nazione), o meglio, per dirla alla Malinconico “con l’augurio che il rinnovato impegno di tutti possa contribuire a far sì che la nostra amata Torre del Greco di nuovo risorga”.
Quindi, bisogna ripartire dal “diritto alla salute pubblica, attraverso la riattivazione, nell’ospedale Maresca, di un pronto soccorso efficiente; la discussione sul bilancio per l’anno 2013, indispensabile per garantire la piena operatività della macchina comunale; la redazione del nuovo piano urbanistico comunale (PUC), necessario, in via preliminare, alla risoluzione delle problematiche connesse all’abusivismo edilizio, all’attuazione delle leggi sul “condono edilizio” ed alla questione abbattimenti; il progetto “PIU Europa”, destinato a cambiare il volto della città; iniziative urgenti sull’igiene ambientale; l’attuazione delle prescrizioni del prefetto di Napoli”, scaturite dal lavoro svolto in questi mesi dalla commissione d’accesso agli atti. Ultimo, ma non ultimo, il punto per il rilancio di Torre del Greco (o per concedere qualcosa ai suoi “avversari”, penserà qualcuno) ed è “rimodular e la giunta attualmente in carica, sia pure in quota parte, prendendo atto che alcuni assessori tecnico-politici vanno esaurendo il compito che si erano prefissati in un ben determinato l asso di tempo”, ovvero a termine del lavoro della commissione d’accesso. In un primo tempo la scadenza era stata fissata a dicembre, poi di mezzo si sono messe le festività natalizie e, di seguito, le dimissioni. Ora la nuova scadenza viene posta nella settimana dopo la domenica di Pasqua, ma viene chiesto ai responsabili dei gruppi in consiglio comunale di presentare una rosa di tre nomi dove poter attingere la figura che più si addice a ricoprire la carica di assessore. Queste sono le condizioni per portare avanti una consiliatura che sembrava compromessa e che qualcuno dal naso lungo aveva capito i limiti fin dall’inizio.
Alfonso Ancona
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 marzo 2013