Chiesto da Idv e Pd la sostituzione degli assessori comunali

Se non ci fosse di mezzo la sorte di una città di circa 90 mila abitanti e il destino di giovani generazioni in attesa di un miglioramento delle condizioni di vita, sulle vicende di questi giorni ci sarebbe da ridere.
Per certi aspetti lo spettacolo ricorda la commedia all’italiana, quel genere di commedia nata in Italia nella seconda metà degli anni cinquanta del novecento, che un famoso regista del genere, Mario Monicelli, sintetizzò così: “La commedia all’italiana è questo: trattare con termini comici, divertenti, ironici, umoristici degli argomenti che sono invece drammatici”.
I registi di questo genere di commedia sono due: Gennaro Malinconico, l’avvocato dall’occhiale dorato e dal capello color argento divenuto sindaco, e Nello Formisano, ras indiscusso in Campania dell’Italia dei Valori, che accusa di immobilismo l’esecutivo corallino: “La scelta di puntare su super-esperti, fino a oggi, non ha pagato perché sono stati scelti professionisti che non conoscevano il territorio. Ritengo che bisogna immediatamente rivedere l’impostazione dell’esecutivo cittadino. Personalmente sono sempre stato per la supremazia della politica: la scelta effettuata a giugno era stata evidentemente condizionata dall’entusiasmo provocato dal governo targato Mario Monti, ma i frutti sono stati inferiori alle attese”.
In mezzo a questi due personaggi si agitano una serie di attori e di comparse, primo fra tutti il segretario cittadino del Pd, Vittorio Cuciniello – che più di uno dava per dimissionario dopo la debacle del partito di Bersani alle scorse comunali -, che aspetta il momento del ricambio in giunta per riaffermare una ruolo importante per sé e i suoi uomini all’interno della coalizione di centrosinistra, covando magari l’ambizione di diventare vice di Malinconico.
Anche i bambini sanno però che l’opzione di Malinconico di optare per una scelta “tecnica” per l’esecutivo della cittadina corallina era stata dettata dalla presenza nelle stanze di Palazzo Baronale della Commissione d’accesso inviata dalla prefettura di Napoli e non per fare il verso al professor Monti. Proprio per questo, in una riunione in cui erano presenti gli accusatori di oggi, egli aveva ribadito la necessità di dare una discontinuità con la gestione passata, almeno fino a quando i commissari non avessero abbandonato la città torrese (dicembre?).
I grandi accusatori di ieri e di oggi dovrebbero sedersi sulla battigia torrese e bagnare la loro furia senza voglia di rivalsa e di narcisismo, e soprattutto sgombrare il campo dal dubbio che la commedia abbia come unico obiettivo quello di poter dare spazio alla voglia di rappresentanza di personaggi presenti all’interno delle loro compagini politiche (il barone Cirillo e il segretario Guida per l’Idv e il tris composto da Porzio, Esposito e lo stesso Cuciniello nel Pd).
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 settembre 2012