Il 23 luglio il primo consiglio comunale, ma sull’esecutivo non c’è ancora l’accordo

Quando manca solo una settimana al primo consiglio comunale dell’era Borriello, ancora fitti sono i misteri che avvolgono la composizione della Giunta che dovrà amministrare la città per i prossimi cinque anni. Il neo sindaco sembra essere ostaggio delle pretese dei partiti che lo hanno supportato per la vittoria delle elezioni. Nessuno sembra voler cedere, nessuno sembra essere disposto a rinunciare alla spartizione delle poltrone più ambite. Il laboratorio centrista messo in piedi da Ciro Borriello già rischia di implodere. È Alleanza Nazionale il partito maggiormente dilaniato al suo interno e che sta creando non pochi grattacapi all’ex deputato. La lotta intestina all’interno del partito di Fini pare volgere verso una definitiva e clamorosa resa dei conti che potrebbe culminare con qualche importante novità. Ruotano attorno alla figura di Franco Mirabella i dubbi e le spine che maggiormente attanagliano An: l’ex capogruppo starebbe premendo affinché nell’esecutivo trovasse posto la figlia, Cinzia Mirabella, già nella scorsa legislatura assessore alla Cultura per un breve periodo di tempo. Un diktat – quello imposto da Mirabella – che però si scontra con le linee guida dettate dal sindaco Borriello in merito ai criteri di composizione della Giunta. “Abbandonerò l’uso che vedeva sovente relazioni di stretta parentela tra consiglieri e assessori”, tuonò pochi giorni fa il primo cittadino, bocciando in pratica il disegno col quale Mirabella già prospettava la possibilità per la figlia di sedere tra i banchi della Giunta. Un’ipotesi respinta anche da Antonio Cantalamessa, “supervisore” degli equilibri all’interno del partito a Torre del Greco. E così, con Mirabella messo in minoranza – l’ex capogruppo di An a breve dovrebbe rientrare da un periodo di vacanza trascorso fuori città – è probabile che salti più di uno schema: senza escludere un’eventuale fuoriuscita di Mirabella dal partito di Fini, sono ora i nomi di Giovanni Sorrentino e di Michele Polese i più accreditati per la Giunta, facendo così scalare un seggio a favore di Franco Gallo.
L’ex vice sindaco Polese in particolare, era già stato accostato alla carica di presidente del consiglio: un incarico che ora il primo cittadino potrebbe riservare a sorpresa – solo se giungesse ad un accordo con i suoi uomini in aula – ad uno dei nuovi volti dell’assise comunale, in particolare a Massimo Meo, unico consigliere dell’Udeur. Una mossa che consentirebbe a Borriello di districarsi con maggiore facilità tra gli ostacoli che gli si potrebbero presentare nel corso della legislatura, potendo contare su di un presidente giovane e a lui vicino.
Le idee sembrano essere più chiare in casa Forza Italia, dove l’unico interrogativo sembra riguardare Gennaro Cirillo, ancora titubante sull’accettare o meno la carica di vice sindaco: il numero due degli azzurri in Campania si starebbe ben guardando dall’accettare un incarico importante in un clima di poca serenità all’interno di una coalizione eterogenea e difficile da tenere a bada. Per gli assessori, i nomi sui quali Fi dovrebbe puntare sarebbero quelli di Ferdinando Guarino, Gennaro Granato e di Della Pietra, nome scelto direttamente da Napoli.
Acque agitate anche in casa Italia dei Valori, dove al momento l’unica certezza pare essere la nomina a capogruppo di Giovanni Palomba.
Nino Aromino