La città ha veramente rischiato di tornare alle urne o potere auto-conservativo?

Il comunicato stampa con il quale il Sindaco ritira le dimissioni del 5 Marzo scorso si conclude così: "Dichiaro, pertanto, per le considerazioni sopra esposte, che ritirerò, con separato atto che oggi stesso sottoscriverò innanzi al Segretario comunale di Torre del Greco le mie dimissioni dalla funzioni di Sindaco della nostra città, con l’augurio che il rinnovato impegno di tutti possa contribuire a far sì che la nostra amata Torre del Greco di nuovo risorga". Non pare tuttavia facile capire come tra "litigi" di carattere politico, rimpasti in giunta e dimissioni "irrevocabili", poi rivelatesi un bluff, si possa provare a far risorgere la quarta città della Campania. Il passo indietro di Malinconico arriva dopo giorni di estenuanti riunioni, incontri e conferenze stampa degli esponenti della maggioranza consiliare, da cui sono scaturite diverse proposte indirizzate all’avvocato penalista. Il quale, dopo aver lasciato tutta la città con il fiato sospeso per una quindicina di giorni, ha ceduto. Che la revoca delle dimissioni fosse nell’aria lo si poteva percepire dalle parole e dagli atteggiamenti di alcuni consiglieri comunali che, nel periodo che ha rischiato di mandare la città alle urne dopo soli otto mesi di consiliatura, non parevano eccessivamente "preoccupati" di perdere i posti a loro riservati sugli scranni di Palazzo Baronale. Malignamente si potrebbe semplicemente pensare che il potere sia autoconservativo.
La mossa di Malinconico ha permesso in ogni caso di smuovere un pò le acque. Grazie ad essa la maggioranza ha dovuto sottoscrivere pubblicamente l’impegno a sostenere le decisioni del Sindaco su alcune questioni di fondamentale importanza per la città del corallo.
"Tali punti – si legge nel comunicato – sono cinque: le iniziative, urgentissime ed improcrastinabili, per il diritto alla salute pubblica, attraverso la riattivazione, nell’Ospedale “A. Maresca”, quantomeno di un pronto soccorso efficiente e del rispetto degli impegni assunti con la Delibera 830 del 2011; la discussione sul bilancio per l’anno 2013, indispensabile per garantire la piena operatività della macchina comunale; la redazione del nuovo piano urbanistico comunale (PUC), necessario, in via preliminare, alla risoluzione delle problemati- che connesse all’abusivismo edilizio, all’attuazione delle leggi, ormai molto datate, sul c.d. “condono edilizio” ed alla questione abbattimenti; il progetto “PIU Europa”, destinato a cambiare il volto della città; le linee guida per il rilancio economico di Torre del Greco".
Argomenti, tutti, di fondamentale importanza per la città all’ombra del Vesuvio, ma che pare quantomeno superfluo ribadire in questo frangente. Non si capisce infatti cosa centrino temi quali il mantenimento sul territorio del pronto soccorso dell’Ospedale Maresca, oppure l’applicazione del progetto P.I.U. Europa, costituito da idee progettuali già decise e finanziate, a fronte degli impegni già presi in campagna elettorale, e all’interno di un documento di revoca delle dimissioni del Sindaco, causate da dissensi di carattere politico.
Tali questioni, sopratutto, ma anche le altre espresse all’interno del comunicato di Malinconico, non hanno motivo di essere fonte di scontro politico, ma contrariamente dovrebbero ricongiungere la classe politica alle reali esigenze dei cittadini, avvicinando e non spaccando le forze che hanno il compito di amministrare la cosa pubblica torrese. La "solitudine" di Malinconico, da cui sono scaturite le dimissioni, deve perciò essere rin- tracciata in altre questioni. Una delle più pungenti, secondo indiscrezioni, parrebbe essere la nomina della nuova Giunta comunale che, a causa di diverse pressioni di alcuni esponenti politici dell’UDC, facenti riferimento alla zona di Santa Maria La Bruna, non è ancora stata costituita.
picio

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 marzo 2013