Torre del Greco – Tavolo unico del Centrodestra inclinato. Fermi sui nomi di Luigi Mele e Giovanni Palomba. Dopo l’ennesima riunione, tenutasi ieri sera, c’è uno stallo sul metodo di scelta dei candidati che, al momento, sembra insormontabile.

Come in un copione già scritto, le otto liste civiche (Dai, Insieme per la Città, La Svolta, Moderati Ci Vuole Coraggio, Momento di Cambiare, Movimento Popolare Torrese, L259 e Ora) hanno portato al tavolo di discussione il nome di Giovanni Palomba come proposta di candidatura a sindaco, da confrontare con il nominativo di Luigi Mele, scelto al termine del giro di riunioni fatto dai quattro partiti del Centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Partito Repubblicano Italiano).

Se nella democrazia partecipata dei 5 Stelle Uno vale Uno, questo non vale in una coalizione fatta di partiti e liste Civiche. Qui, il valore aggiunto lo fanno i simboli e i quattro partiti messi insieme sfiorano le 10mila preferenze.



Con tutto il rispetto per le otto Civiche, ma senza i simboli dei partiti non vanno da nessuna parte, a pensarlo sono in molti. Anche se si dovesse unire a loro il PRI di Piro – pare che, secondo indiscrezioni, nell’ultima riunione abbia sconfessato sé stesso e ciò che aveva affermato in precedenza facendo capire di abbandonare la candidatura Mele per abbracciare quella di Palomba -, che non è altro che un piccolissimo partito e non può fare di certo la differenza.

Anche se a Giovanni Palomba dovessero correre in aiuto i tre dissidenti di Forza Italia: Abilitato, Caldarola e Trieste; le forze in campo non cambierebbero.

A proposito di dissidenti, rumors ci raccontano di una puntata a sorpresa di Luigi Caldarola alla riunione di ieri sera per affermare che il suo candidato è Giovanni Palomba. Cose dell’altro mondo! Uno di Forza Italia che vuole un candidato non espressione del suo partito.

Per la cronaca, il nome di Luigi Mele è venuto fuori a maggioranza dopo una regolare votazione all’interno del gruppo dirigente del partito berlusconiano. Ora i tre, per logica, non accettando di allinearsi alla maggioranza del partito si stanno automaticamente auto-espellendo dal gruppo. Farsa Italia è in atto.

Antonio Civitillo