NO-Gori-2014

Che si chiamino legge di stabilità o aziende private, tipo Gori, la morale non cambia: va spedito avanti il carrozzone politico. Dopo il rinnovo del Cda con innesto diretto di politici con pedigree del Pd, sembra destare più di qualche dubbio anche l’apertura di nuovi sportelli con fitti che vanno direttamente nelle tasche di notabili locali del partito di governo nazionale e non. Nei mesi scorsi è stata gran festa sulle spiagge assolate di Torre del Greco, perché nel mercato delle richieste, delle pretese, dei favori campanilistici, partitici, correntizi e corporativi a dispetto del rigore economico, i politici del maggior partito di governo stanno incassando un bel gruzzolo dalla società che gestisce l’acqua pubblica.
In barba ai 27 milioni di italiani che nel giugno 2011 votarono a stragrande maggioranza (oltre il 95%) per l’abrogazione dell’articolo 23 bis del decreto legge 112 del 25 giugno 2008, detto anche referendum sull’acqua pubblica, continuano ad esistere società “finte” private per la gestione dell’acqua e con esse la loro lottizzazione politica. C’è chi grida allo scandalo per le nuove cariche nella società che gestisce l’acqua pubblica nelle province di Napoli e Salerno: “Facciamo presente che la Gori versa in una situazione debitoria scandalosa – attacca il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Muscarà – un grande carrozzone politico dove gli amministratori non avevano le competenze tanto è vero che la società non riesce a raggiungere l’equilibrio finanziario e ha accumulato debiti scandalosi verso la Regione Campania nonostante un generoso condono. La Gori è in profondo rosso”. E desta più di qualche dubbio anche l’apertura di nuovi sportelli sul territorio. Con il rinnovo del cda della Gori è chiaro che si continua a toccare palla nelle nomine delle società private.Private o no poco importa, si considera tutto come se fosse pubblico. Nel nuovo assetto della società idrica, che fa acqua da tutte le parti, ci sono Luigi Mennella (quasi candidato a sindaco del Pd nel 2012) e Loredana Raia (candidata a sindaco del Pd nel 2014) tramite il suo fedelissimo Raffaele Lucibello. Ma non solo. A “placarsi la sete” tramite la Gori non sono solo i due storici appartenenti al partito democratico di Torre del Greco, ma anche qualche new entry. Il tutto da derubricare quasi certamente al caso. Sarà certamente un caso che da più di un mese sul territorio torrese è stato aperto un nuovo sportello al pubblico della Gori, in via Monsignor Felice Romano numero 7. Come sarà certamente un caso anche che detto sportello è ubicato in una proprietà riconducibile alla famiglia di Giovanni Palomba che dal 2014 è consigliere comunale a Torre del Greco eletto nelle fila dell’Udc , ma secondo forti indiscrezioni in predicato di passare al Pd, lo stesso partito di Luigi Mennella e Loredana Raia. Caso o non caso, nella società idrica Gori c’è chi continua a dissetarsi anche se i suoi conti fanno acqua da tutte le parti.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 19 ottobre 2016