Abbandonato da quattro “scissionisti” della maggioranza, riceve il sostegno della minoranza

Torre del Greco – Abbandonato dagli amici e salvato dai nemici. Questo è il riassunto di quanto accaduto martedì sera al sindaco nell’aula consiliare durante la riunione dell’assise.
Il sindaco Ciro Borriello, infatti, ha visto la sua maggioranza spaccarsi quando in pieno consiglio, si registrava l’assenza di quattro consiglieri. Giovanni Palomba, Gennaro Granato, Vincenzo Izzo e Felice Gaglione (assente fin dall’inizio del consiglio) hanno abbandonato l’aula confermando la crepa che si è formata all’interno del PDL, nonostante le continue smentite. Il capogruppo di “Insieme per la città”, Vittorio Guarino, ha chiesto la verifica del numero legale mentre l’opposizione abbandonava l’aula. A quel punto si è verificato il colpo di scena. I consiglieri dell’ormai presunta opposizione, Massimo Meo, Angelo Nocerino, Antonio Donadio ed il nemico politico storico del sindaco Borriello, Valerio Ciavolino, sono rimasti in aula, mantenendo il numero legale.
Una manovra, quella dei quattro “salvatori”, che ha permesso l’approvazione di tutte le delibere all’ordine del giorno, tra cui quella della riorganizzazione della pianta organica del Comune che stava tanto a cuore al primo cittadino torrese.
Tra tanti dubbi e poca credibilità, i consiglieri Meo e Ciavolino hanno spiegato le motivazioni della loro manovra. Valerio Ciavolino dice che la sua è un’apertura istituzionale, chiarisce la sua ferma posizione all’interno della minoranza e chiede al sindaco di prendere atto che non ha più una maggioranza e di presentare le dimissioni.
Il consigliere Vittorio Guarino afferma: “Ho preso la parola in consiglio per far prendere atto al sindaco di non avere più una maggioranza. Non avendo con se ben quattro consiglieri della maggioranza, che hanno abbandonato l’aula, è evidente il disaccordo all’interno del PDL. Ho ritenuto opportuno, come componente dell’ opposizione, uscire dall’aula ed invitare gli altri componenti della minoranza ad uscire. Perché – continua il consigliere – in nessun modo, una minoranza può sostenere in un consiglio comunale, un sindaco che non ha più una maggioranza forte, e votare atti e delibere di fondamentali importanza per la città”.
“Come già detto in precedenza – conclude Guarino – ove mai ci fossero consiglieri di minoranza in aula, è da prendere atto, che c’è una nuova maggioranza”.

Andrea Scala