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Passato il Referendum, torna il toto-nomi per il dopo Borriello. Dalla Stilo alla Gorga. Ascione e Mennella ci sperano, Loredana Raia sponsorizza Polese. Palomba e Porzio sembrano decisi. Manca solo Topo Gigio…

Una volta smaltita la sbornia per il referendum, sul tavolo del governo cittadino, a parte le riforme, i decreti, i disegni di legge, la giustizia, il fisco, il Senato, l’italicum e la Pubblica amministrazione, il dossier più scottante che nei prossimi mesi è destinato a catturare l’attenzione del sindaco di Torre del Greco riguarda un tema che a Palazzo Baronale viene maneggiato con cautela e discrezione, ma che giorno dopo giorno sta diventando sempre più attuale. Elezioni anticipate.
E a possibili elezioni Politiche (probabilmente a settembre, ma anche in caso si vada a votare nel 2018) ci sta pensando con insistenza Ciro Borriello, pronto a replicare l’esperienza fatta ai tempi di Forza Italia.



Ma qui nasce un problemino: cosa si farà quando Ciro Borriello deciderà di fare un passo di lato?
“Non sarò io a guidare la coalizione di centrodestra – sembra pensare a voce alta il primo cittadino – (visto che la legge elettorale gli impone le dimissioni 6 mesi prima delle votazioni – ndr), ma un mio erede. Sarò a bordo campo a disposizione della mia città”. Il nome del delfino? “Ci sono due o tre persone che potrebbero prende il mio posto di leader cittadino – potrebbe ragionare -, ma di sicuro non ci saranno primarie all’interno del centrodestra”.

Ma nella testa di Borriello, in realtà, da tempo, c’è un solo asso da calare al tavolo della successione, anzi: una Regina di Cuori. L’attuale sindaco ha individuato una figura che, più di altre, potrebbe degnamente ambire alla incoronazione diretta.

Se, come ha più volte fatto trapelare in passato, la scelta dovesse essere al femminile, un solo nome sembra primeggiare su tutti: Romina Stilo.

Primo indizio. La Stilo è l’unica rappresentante del governo cittadino in quota sindaco. Secondo indizio. Quando si è pensato a qualcuno per ricoprire il ruolo di vice sindaco (il quale traghetterà il Comune alle prossime Comunali, con il titolo di facente funzioni, ovvero come reggente; nel caso di dimissioni del sindaco), in barba alla cascata di voti raccolti da Luigi Mele, Alessandra Tabernacolo e Annalaura Guarino; la scelta è ricaduta nuovamente sulla Stilo. Infine, il terzo indizio. È da mesi che il novanta per cento dei comunicati stampa che partono a nome di “Borriello sindaco”, hanno come protagonista l’attuale vice sindaco, senza contare, poi, che si stanno moltiplicando le occasioni pubbliche in cui la Stilo indossa la fascia tricolore… E, come si sa, tre indizi fanno una prova. A dar man forte alla candidatura della Stilo per il dopo Borriello ci sarebbero, tra gli altri, gli assessori Donato Capone e Ferdinando Guarino, seguito, quest’ultimo, dalla sua ultima fedelissima, l’assessore Annarita Di Donna. Ad assecondare l’idea del sindaco, dovrebbero, poi, esserci anche i fidatissimi Luigi Mele e Salvatore Quirino.

Se sulla successione di Borriello, nel centrodestra, i giochi sembrano fatti, nel centrosinistra è caos puro.

Ma è un fatto che il continuo vociferare relativo alla successione di Borriello ha fatto partire da alcuni giorni non tanto il toto-nomi, quanto una corsa alle autocandidature. Il primo a scattare in pedana, sostenuto da Loredana Raia (che in realtà sostiene tutti), è stato Michele Polese, che tra i passaggi che lo hanno portato da Forza Italia al Pd c’è anche la mezza promessa fatta dall’ex candidata a sindaco di appoggiarlo per una corsa a Palazzo Baronale. Il secondo a scattare in pedana è stato Giovanni Palomba, che con il primo ha coltivato a lungo l’illusione di essere il candidato sindaco del centrodestra nelle passate elezioni.
Palomba, anche se ha i piedi ben saldi nell’Ncd, ha fatto tesserare i suoi fedelissimi Solletico e Perillo al Pd, per un eventuale gioco di sponda. E proprio i suoi fedelissimi lavorano da mesi per perfezione la candidatura dell’ex segretario di Forza Italia alla guida della coalizione di centrosinistra. Il terzo a scattare è stata Clelia Gorga, che si fa forte della sua fede renziana e dell’appoggio dell’ex segretario cittadino del Pd, Vittorio Cuciniello, per raggiungere quell’obiettivo. Il quarto a scattare è stato invece Lorenzo Porzio, che ha sempre negato di essere interessato alla corsa, ma la cui candidatura oggi è in realtà la più forte, tenuto presente che la Cgil, di cui fa parte, gli ha chiesto a più mandate di scendere in campo.

Con più tatto, meno appariscenza e passo più vellutato sono anche altri i pedoni che si sono mossi in vista della successione alla sindacatura di Borriello. Senza grandi possibilità ma con ambizione discreta si sentono della partita sia Luigi Mennella (già ai tempi di Malinconico in predicato di essere il candidato del centrosinistra, prima di essere affossato dai suoi alleati) sia Alfonso Ascione (ex candidato sindaco, maestro della tattica, che punta a essere la carta giusta da scegliere nel caso in cui Pd, Idv (leggi Nello Formisano) ed Ncd non dovessero trovare un accordo).

La partita per il dopo Borriello, forse con troppo anticipo, è cominciata davvero.