Scissione all’interno della minoranza, otto consiglieri abbandonano l’aula. Sorride Borriello

Torre del Greco – Vince ancora Ciro Borriello. Nella fredda serata di ieri si è svolto un “caldissimo” consiglio comunale, dove era attesa la discussione della “richiesta di dimissioni del sindaco”, documento presentato e firmato da otto consiglieri di minoranza dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il comune corallino.
La seduta si è aperta con la presentazione del neo – consigliere Vincenzo Castellano, primo dei non eletti della lista “De Gregorio – Italiani nel mondo”, che sostituisce il dimissionario Vincenzo Maida, ancora agli arresti domiciliari per il coinvolgimento nella bufera mazzette. Al momento della discussione del documento riguardante il primo cittadino, i consiglieri di maggioranza chiedono di discutere prima gli altri punti all’ordine del giorno, ritenuti più importanti dato che riguardavano proposte utili per la città ed i cittadini. La proposta viene approvata con la votazione e fa infuriare gli otto consiglieri di opposizione firmatari della richiesta di dimissioni che decidono così di abbandonare l’aula.
La bagarre ha inizio. Catello Esposito, Alfonso Ascione, Antonio Donadio e Vittorio Guarino, esponenti di opposizione non firmatari del documento, restano in aula, sottolineando le forti fratture all’interno della stessa minoranza. Il consigliere Michele Farinaro, mentre usciva dalla sala consiliare, ha gridato ai colleghi rimasti tra i banchi “vergognatevi”. Il presidente del consiglio comunale, Michele Polese, rimette ordine in aula, allontanando dalla sala il pubblico presente credendo che l’insulto fosse provenuto da quest’ultimi. Tra i presenti c’era una rappresentanza del comitato pro – Maresca che dopo essere stati allontanati dall’aula protestano. Infatti le donne che rappresentavano il comitato erano rimaste indignate dalla discussione per le luminarie del periodo natalizio, dato che il problema degli addobbi è molto meno importante del caso – Maresca che, invece, non era proprio presente nei punti messi all’ordine del giorno.
Tuttavia, Michele Polese, dopo che gli è stato notificato il malinteso, ha ricevuto le donne in protesta scusandosi con loro per il disguido. Inoltre, il presidente del consiglio comunale ha annunciato che prenderà provvedimenti disciplinari nei confronti del consigliere che ha insultato i colleghi.
Evidenti le fratture all’interno dell’opposizione. Alfonso Ascione, consigliere comunale di minoranza, non firmatario della richiesta di dimissioni, commenta: “Siamo rimasti in aula perché non condividiamo la loro strategia. Siamo due opposizioni diverse. Noi siamo quella costruttiva, quella che resta in aula ad opporsi. Alcuni firmatari del documento hanno perso di credibilità quando restarono in aula e mantennero il numero legale al sindaco quando navigava in cattive acque con la sua maggioranza”. Sulla stessa linea il consigliere Vittorio Guarino, anch’egli rimasto in aula dopo l’uscita di scena di parte dell’opposizione: “In mattinata chiesi una mediazione tra le due posizioni estreme di maggioranza ed opposizione. Il capogruppo PDL, Ferdinando Guarino voleva invertire l’ordine del giorno, mentre i firmatari del documento di richiesta di dimissioni voleva discutere l’ordine così come previsto. Io ed il consigliere Ascione cercammo una mediazione, ovvero discutere parte degli argomenti per poi passare all’ordine del giorno proposto dagli otto consiglieri. I firmatari non vollero mediare ed hanno preferito di uscire dall’aula. L’opposizione costruttiva – continua Guarino – è quella che resta in aula ad opporsi e cerca di rappresentare quella parte di cittadini che non si rispecchia in questa maggioranza”.
Massimo Meo, consigliere firmatario della richiesta di dimissioni del primo cittadino, spiega: “Dinanzi all’arroganza della maggioranza che ha fatto valere la forza dei numeri sono rimasto amareggiato. Con la loro arroganza hanno impedito ad alcuni consiglieri di opposizione di discutere quell’ordine del giorno che era fondamentale perché conteneva argomenti delicatissimi quali l’inchiesta in corso. Ricordo che la politica non è aritmetica, ma è confronto democratico”.
In sintonia con le parole del capogruppo Udeur l’esponente del PD, Lorenzo Porzio: ”Ancora una volta si sono sottratti ad una discussione politica così importante. Abbiamo presentato quest’ordine del giorno per avere chiarimenti in merito. La maggioranza con arroganza ha voluto ed ottenuto l’inversione dell’ordine del giorno, senza motivazione. Abbiamo avuto un problema simile l’anno scorso quando ci impedirono di discutere la mozione di sfiducia”.
Una scissione interna, dunque, all’interno dell’opposizione che, secondo alcuni, è causata dalla presenza tra le fila della minoranza dei due rivali politici storici Alfonso Ascione e Valerio Ciavolino, che avrebbero creato due gruppi non compatti tra loro. A gioire delle guerre intestine dell’opposizione è il dottore di via del Monte, che continua indisturbato il suo lavoro da sindaco. 

Andrea Scala