Lo scoutismo: mezzo nelle mani dei giovani nella lotta per il cambiamento
Torre del Greco si trova, in questi ultimi tempi a fare i conti con problematiche che non hanno fatto altro che incrementare il rammarico dei suoi cittadini ma anche, e soprattutto, la loro rabbia. E nell’ambito di quello che si presenta come uno scenario pietoso c’è chi si è arreso, come l’ex primo cittadino Gennaro Malinconico, e chi invece non si arrende mai. Quest’ultimo è il caso dei gruppi scout dislocati sul territorio corallino accomunati da un unico obiettivo: lasciare il mondo un po’ migliore di come lo hanno trovato (Robert Baden Powell). Quest’anno sono stati festeggiati i 70 anni dello scoutismo a Torre del Greco ; 70 anni di battaglie, fatiche, ma anche di gioie, vittorie e conquiste; 70 anni di impegno affinchè questa città avesse una svolta decisiva; 70 anni di confronto con i più giovani per educarli alla legalità, al rispetto per se stessi, per l’ambiente e per il mondo che li circonda, per educarli ad essere buoni cittadini di Torre del Greco e del pianeta intero. Nello specifico i ragazzi del clan Exsodus del gruppo scout Torre del Greco 4 si sono recati presso la scuola media “B.V. Romano” per sensibilizzare i ragazzi ma soprattutto per dare loro un barlume di speranza, un appiglio, e per far capire loro che lo scoutismo si presta ad essere il loro strumento più efficace in questa lotta verso il cambiamento. “ Lo scoutismo – sostiene Maria Aprea Capogruppo del gruppo scout Torre del Greco 4- è sicuramente un mezzo che permette ai ragazzi che ne fanno parte di diventare “buoni cittadini” sopratutto in una città come la nostra dove molti dei valori che lo scoutismo insegna sono dimenticati. Torre del Greco – continua- versa nell’attuale situazione non solo per le cattive amministrazioni che si sono succedute ma, soprattutto, per la poca voglia dei nostri concittadini di sforzarsi per migliorare le cose. Vogliamo che i nostri valori diventino il motore affinchè la nostra città veda di nuovo la luce. Come diceva B.P.: “Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è””.
Alessia Rivieccio

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 05 marzo 2014