Roma – successo di visitatori per l’ultima mostra di Ennio Calabria. “Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018” è l’omaggio dedicato all’ottantenne artista romano, a sessant’anni esatti dalla sua prima mostra personale (Galleria La Feluca, Roma, novembre 1958). Si tratta di un’antologica promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Ennio Calabria è un artista ed intellettuale italiano, esponente del figurativismo europeo; ha lavorato come illustratore di racconti, copertine librarie, opere di poesia e manifesti.

La mostra aperta fino al 27 gennaio 2019 presso il Museo di Palazzo Cipolla, consente di conoscere l’autore lungo il suo lungo percorso e coglierne l’essenza attraverso ben 80 opere con pastelli, acrilici e olii. Si inizia con l’“Imponderabile nel circo”, esposto nella prima personale del 1958, per poi apprezzare i più noti capolavori dell’artista, tra cui “Funerali di Togliatti”, del 1965, ma anche opere realizzate dal 2000 ad oggi come “L’Uomo e la Croce”, del 2016. Ampio spazio anche ai ritratti, da “Stalin” del 1964 a quelli dedicati a Papa Giovanni Paolo II, agli autoritratti e ad alcuni manifesti. L’allestimento propone anche alcuni documentari e filmati dedicati all’artista, tra cui un videoclip, realizzato da Raffaele Simongini.

Abbiamo il piacere di intervistare l’artista. Il suo volto un contenitore senza misteri apparenti: lo sguardo severo e gli zigomi taglienti, apre il suo sorriso ed i suoi pensieri ad i visitatori presenti. Disponibile al confronto su tutti i temi, in posa davanti alle sue opere per un fugace selfie il Maestro cambia espressione: la pittura è una cosa seria, l’arte un lavoro per i tecnici delle arti visive, l’impegno sociale un dovere per ciascun essere umano. Da qui la partecipazione alla vita politica e religiosa del paese, della quale si dichiara schiettamente orfano. “Siamo tutti orfani” privi di solidi ancoraggi, costretti ad avvertire quello strano senso di inadeguatezza. La sensibilità della sua tavolozza combatte l’inquietudine del suo segno e gli scuri prendono il sopravvento sui chiari, all’interno di un corridoio in cui l’uomo si fa artista condannato alla sua disperante ricerca. Ancora una volta il potere emozionale dell’arte che non sa offrire risposte, oggi più che mai ci pone disarmanti domande. “L’arte non è narrazione, non racconta, piuttosto si racconta” con tutta la sua fragilità, la sua incoerenza e la sua forza dichiara Ennio Calabria.



Ennio Calabria è un grande interprete della nostra storia, di cui ha saputo cogliere ogni mutamento, prevedendo in maniera addirittura profetica le possibili metamorfosi future. «Lungo sessant’anni di ricerca – spiega Simongini – la pittura per Calabria ha sempre avuto un potente valore sociale, in senso ampio, come strumento conoscitivo delle infinite trasformazioni di un mondo passato dalla Guerra Fredda all’attuale dominio globale delle corporazioni hi-tech e di un’Italia ormai irriconoscibile, passata dall’entusiasmo della e del boom economico allo spaesamento dell’odierno ruolo di emblema della crisi europea. Una pittura di “storia”, dunque e pur in senso ampio, etimologico (dal latino “historia”, ovvero “ricerca, indagine, cognizione”), mai illustrativo, con una profonda identificazione fra vicende collettive e autobiografia interiore».

«Ennio Calabria – afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele – ha traghettato il figurativismo italiano ed europeo dal secolo scorso ad oggi, imponendosi come un protagonista assoluto sempre in linea con il suo tempo. Dalle opere di questo artista – cui sono particolarmente lieto di dedicare un’antologica così ricca e completa come quella che qui presentiamo – promanano un’energia ed una vitalità che sono specchio del suo approccio critico ed appassionato al mondo che lo circonda, atteggiamento che sfocia in una ricerca a tutto tondo sulla condizione esistenziale dell’individuo contemporaneo e sulle dinamiche di un’epoca in perenne evoluzione.».
Cristoforo Russo

Dettagli
Ennio Calabria. Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018i 20 novembre 2018 – 27 gennaio 2019 Roma, Palazzo Cipolla Via del Corso 320 www.civita.it Info Tel +39 06 22761260 Come arrivare L’ingresso alla mostra è in via Via del Corso 320. La sede espositiva di Palazzo Cipolla, sorge nel centro storico della città, nell’antica via che unisce due delle più famose piazze di Roma, Piazza del Popolo e Piazza Venezia, dove si innalzano i solenni palazzi abitati dalle grandi famiglie romane e le sedi di alcune delle istituzioni più antiche e prestigiose di Roma.