Ercolano – La manutenzione programmata del Parco Archeologico di Ercolano (Scavi di Ercolano) è finalmente
realtà. Al via da Lunedì 5 novembre il contratto di manutenzione ordinaria
di durata triennale

Lunedì 5 novembre 2018, negli uffici di direzione del Parco Archeologico di
Ercolano, è prevista la firma del contratto di manutenzione ordinaria dei
resti archeologici per tre anni (2018-2020) grazie alla quale il Parco si
pone all’avanguardia in Italia mettendo in pratica un processo di
manutenzione programmata completo.
Infatti, dallo scorso giugno è iniziato un cantiere di manutenzione
straordinaria le cui attività si integrano con quelle ordinarie. Un
secondo intervento di manutenzione straordinaria, già programmato e
finanziato per il 2019/2020, concluderà questo Primo Ciclo di manutenzione
programmata.
I lavori saranno diretti dal personale interno del Parco, tra i quali nuovi
funzionari statali e i membri della Segreteria tecnica da pochi mesi
insediati sul sito, che con entusiasmo, professionalità e spirito di
squadra ha raccolto la sfida dell’innovazione lavorando fianco a fianco
con i membri dell’Herculaneum Conservation Project che non vedevano l’ora
di potere condividere l’enorme bagaglio di conoscenze e di nuovi approcci
progettuali accumulati in 17 anni di esperienza.
L’area archeologica è, contemporaneamente, interessata da alcuni importanti
interventi di restauro profondo di strutture e apparati decorativi: il
cantiere della Casa del Bicentenario è già in fase avanzata; sono in fase
di attuazione le gare per l’area dell’Antica Spiaggia, per la
progettazione del consolidamento e della sistemazione idrologica della
Villa dei Papiri, infine il restauro di sei tra le più importanti domus di
Ercolano.
“Tanto la Casa del Bicentenario, quanto le sei domus che saranno
restaurate- dichiara il Direttore Francesco Sirano- sono chiuse dagli anni
80 del secolo scorso. Le case del Colonnato Tuscanico, dell’Atrio a
Mosaico, la Casa a Graticcio, la casa del Mobilio carbonizzato, solo per
citare le più note, rappresentano pietre miliari non solo per Ercolano, ma
per la storia dell’architettura romana. Basti pensare che sino alla
scoperta della casa a graticcio, questa particolare tecnica edilizia
basata sul risparmio di materiale pietroso e sull’uso del legno, si
riteneva tipica del Medio Evo e invenzione dei paesi del Nord Europa.”
L’insieme di questi progetti vale circa 20 milioni di Euro (finanziamenti
in parte ordinari ricevuti dalla ex Soprintendenza Pompei, in parte fondi
CIPE FSC del Governo).
A questi fondi si aggiungono quelli del bilancio ordinario del Parco per il
2019, approvato in perfetto tempismo con le previsioni di norma il 31
ottobre scorso, con i quali saranno portati avanti interventi di
manutenzione straordinaria e di valorizzazione delle strutture e dei
servizi della sicurezza e dell’accoglienza nel sito.
“Una delle sfide del Parco- aggiunge il Direttore- è quella di riuscire a
creare le condizioni affinché la manutenzione ordinaria a partire dal
Secondo Ciclo (2021-2023) possa essere garantita dai proventi raccolti
direttamente dall’Istituto e inseriti sul Bilancio ordinario di
previsione.”
Il Parco ha attivato come centrale di Committenza Invitalia che ha già
concluso alcune procedure e ha preso in carico con la consueta grande
professionalità le gare per l’Antica Spiaggia e il progetto Sei Domus.
“E’ con particolare orgoglio e senso di gratitudine- prosegue il Direttore-
che voglio ricordare il fondamentale supporto garantito dalla Fondazione
Packard e dal team dell’Herculaneum Conservation Project. Tutte le
progettazioni che abbiamo ricordato scaturiscono dall’Accordo attivo sul
sito dal 2001 che ha messo Ercolano all’avanguardia non solo nello studio
scientifico e delle più avanzate tecniche di restauro conservativo, ma
anche come esempio ancora unico in Italia di stretta cooperazione
pubblico-privato”.
“Grazie ad un grande lavoro portato avanti negli ultimi 20 anni dalla ex
Soprintendenza Pompei e dalla Fondazione Packard, il Parco Archeologico di
Ercolano si candida oggi ad essere un grande laboratorio all’aperto non
solo per la gestione programmata ma anche per la valorizzazione e
l’integrazione del Parco nel territorio di competenza. Siamo impegnati-
conclude il Direttore- con l’Unità Grande Pompei, con la Fondazione
Packard, con il Comune di Ercolano e con gli altri Enti territoriali a
disegnare una nuova straordinaria pagina per il futuro sostenibile nella
Buffer Zone UNESCO”.