Il 30 giugno il mare diventa palcoscenico per lo spettacolo organizzato dalla Lega Navale al porto

Non solo vela e sport nella sezione torrese della Lega Navale; nella piazzetta del molo di ponente, uno dei tanti luoghi di Torre in cui basta accendere un riflettore per passare dalla sensazione di squallore e di degrado quotidiano alla magia di un porto senza tempo, va in scena Maldacena, spettacolo tratto dall’omonimo testo di Enrico Parola.
Annamaria D’Amato, regista dello spettacolo, chi è questo Maldacena?
Il testo si rifà ad una storia realmente accaduta. Ci troviamo nel XVI sec. precisamente il 13 giugno del 1558: Alimuri, nella vicina costiera sorrentina, viene invasa dai Saraceni; le fonti parlano di quattromila nostri uomini catturati ed uccisi. All’indomani dello sbarco, Andrea Maldacena, un torrese che di mestiere faceva il pescatore e quando se ne presentava l’occasione, il delinquente, trovandosi in mare a pescare corallo si scontrò con una nave saracena, la assalì, ammazzò i turchi e si impossessò del bottino. Stranamente, più che ori e monete, Maldacena trovò una statua. Quando il principe Stigliano, barone di Torre del Greco, venne a sapere del ritrovamento lo accolse trionfalmente e volle costruire una cappella per contenere il simulacro. Venne, così eretta la chiesa di S. Maria di Costantinopoli, proprio in onore della statua, che fu subito adottata come Madonna "turca".
Che tipo di allestimento hai creato?
Abbiamo ricostruito una Torre del Greco del ‘500; la scenografia naturale, certo, ci aiuta; arriveranno sei vascelli di Sorrento, il palcoscenico è a ridosso della spiaggia e il recitato si fonde col mare.
Che cosa ti ha convinto di questo testo?
Questa storia ha un sapore magico, ciò che colpisce è che oggi la statua c’è e la si può ammirare nell’ingresso della navata minore destra della Basilica, lì dove don Giosuè la fece spostare una volta che S.Maria venne sconsacrata. Poi c’è una motivazione di carattere personale: sono nata e vissuta a piazza S. Croce; quelli del testo sono nomi e luoghi a me molto cari, appartengono alla mia infanzia.
Qual’ è il sapore che resta?
L’autore ha voluto dare il messaggio che non tutto è perso, voltare pagina è un grande gesto di fede e che anche un delinquente, un malfattore come Maldacena, può esser perdonato. Il tutto si ricollega ad un sogno premonitore in cui la Madonna comparve al protagonista, promettendogli che lo avrebbe salvato…così è stato.
In scena: Gigi Articolo, Bibiana De Cristofaro, Ida Cestaro, Cristina Tortora, Imma Balzano, Teresa Cuciniello, Mario Spica, Raffaele Savastano, Mario Frulio, Adriano Ciaravolo, Marika Costabile, Giuseppe Crispino, Daniele Ciaravolo e con la partecipazione straordinaria del tenore Salvatore Vitiello. Scenografie: Concetta La Greca e Pina Garofalo, costumi: Lidia Angles Casalinis, service; Gaetano e Gino Romano, musiche: Francesco Nastasi, adattamento e regia Annamaria D’Amato. 30 giugno ore 21, molo di Ponente.
Gabriella Reccia