Primo fine settimana in scena per “48 Morto che… canta” ovvero “quanta guai pena fortuna“, nuova esilarante commedia proposta dall’inossidabile compagnia de Il Teatro di Donna Peppa, capitanata da Antonello Aprea. Una sala gremita e un pubblico divertito hanno salutato l’esordio al Teatro San Luigi Orione, facendo presagire un bel successo anche per le prossime repliche (per altri 4 fine settimana consecutivi, a partire dal prossimo 15 febbraio). Come nello stile della compagnia e nelle sue scelte artistiche, la piece è all’insegna della comicità pura della tradizione partenopea, con i suoi intrecci gustosi e la sua galleria di personaggi grotteschi ma teneri,  al punto che anche il “cattivo” di turno alla fine diventa umano, simpatico e si redime. A tenere le fila di questa variopinta commedia degli equivoci, Gennaro e Nannina Bottiglieri, impersonati dalla formidabile coppia Antonello Aprea e Teresa Di Rosa. I due, infatti, gestiscono la “Pensione della Tranquillità”, che ben presto diventerà invece il regno del caos più totale, a causa dell’arrivo di un malavitoso siculo, un certo Carmelo. Si instaurerà così un clima di terrore, poichè il mafioso intima a Gennaro e Nannina di commettere addirittura un omicidio. Come spesso capita nelle loro rappresentazioni, Teresa recita il ruolo di moglie volitiva nei confronti del marito-Antonello, incapace di prendere decisioni e di far la “voce grossa” quando serve; solo che stavolta la paura attanaglierà entrambi i coniugi, mandandoli in confusione. I ritmi serrati e la bravura degli attori danno forza e vis comica alla rappresentazione; anche la scenografia,  i costumi coloratissimi e la colonna sonora da avanspettacolo contribuiscono a creare un’atmosfera allegra e scoppiettante. Unica nota nostalgica il tributo a Luisa Conte, musa ispiratrice del regista, a cui è dedicata una breve proiezione iniziale e a cui Antonello Aprea dedica frasi del tipo : ” Grazie Donna Luisa, grazie per quello che mi dai ogni volta che io e la mia compagnia calchiamo un palcoscenico, perchè so…che sei lì con me, anzi con noi.” 
Marika Galloro