Torre del Greco – Il Vesuvio è in fiamme da giorni. Da oltre dieci giorni ormai. Nelle ultime sere si è addirittura assistito allo sgombero di alcune abitazioni nella zona nord di Torre del Greco. Le fiamme hanno messo in pericolo case e persone un pochino ovunque e dove non sono arrivate le fiamme arrivano le ceneri e gli odori insostenibili e pericolosi per la salute del cittadino.

Sono anni che il giornale La Torre denuncia la mancanza di un piano di protezione civile, sottolineando a chiare lettere che lo strumento del piano non è utile solo in caso di eruzione ma anche e sopratutto per fronteggiare tutte le emergenze del territorio, come anche questa che attualmente vivono i torresi. Soltanto negli ultimi anni abbiamo posto domande chiare e specifiche ai politici e ai rappresentanti comunali senza avere mai risposte. Anzi, ormai chissà se mai arriveranno.

– La fiamma dell’indignazione si spegnerà o rimarrà viva?
Eppure, non è la prima la volta che durante la stagione estiva gli incendi mettono in pericolo il territorio. Certo che, mai prima d’ora, l’estate 2017 sta segnando i paesi vesuviani con una ferita che sta causando rabbia, indignazione e sconforto nel popolo torrese, nel popolo vesuviano.
Chissà, però, se anche stavolta l’indignazione che provano i torresi si placherà con lo spegnimento dei roghi o se i cittadini all’ombra del Vesuvio se la ricorderanno in futuro, soprattutto nelle urne.



– Dimissioni.
Già perché se qualche politico pensa che in questa vicenda non ci sono anche sue responsabilità sociali e morali si sbaglia, e di grosso anche.
Alla luce di quanto sta accadendo, ai politici locali, tutti colpevoli di non aver lavorato per prevedere tempestivamente un piano di protezione civile soprattutto dopo le nostre denunce, e ai vertici regionali, colpevoli di aver sottovalutato o snobbato le tante e numerose emergenze di chi vive alle falde del Vesuvio, chiediamo una sola cosa adesso: dimissioni.
Più che richiederle, ce lo aspettiamo. Se lo aspettano i cittadini della fascia vesuviana, anche e sopratutto coloro che hanno lavorato con le proprie braccia per placare le fiamme e difendere le loro vite mentre lamentavano l’assenza delle istituzioni.

In particolare ce le aspettiamo – tanto per citarne alcuni – da Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania; dai rappresentati della città più colpita, Torre del Greco, ovvero dalla consigliera regionale torrese Loredana Raia, dai Parlamentari Arturo Scotto e Aniello Formisano, entrambi torresi, dal sindaco Ciro Borriello. Inoltre, dal parlamentare Giovanni Falanga, dal consigliere regionale Mario Casillo, dai sindaci di Ercolano, Ciro Buonajuto, e di Portici, Vincenzo Cuomo (ancora parlamentare).

– Il Fallimento.
Insomma, sarebbe umano e doveroso da parte dei citati politici e da altri ancora ammettere il fallimento del loro operato e farsi da parte. E ciò, nel rispetto non solo delle nostre denunce e posizioni ma anche e principalmente nel rispetto di tutti i cittadini, torresi e non, che sui social le richiedono ai quattro venti. Sono loro, infatti, che stanno vivendo giorno e notte ore da incubo nel pieno terrore di perdere la propria casa e vedere in fumo i loro sacrifici.

La scorsa notte, circa 300 torresi hanno dovuto dormire fuori dalle loro abitazioni e alla vista di un Vesuvio in fiamme. Molti addirittura si chiedono dove siano alcuni rappresentanti politici, perchè mentre qualcuno di questi si è fatto intervistare cercando di fare passerella politica nel momento più sbagliato altri hanno preferito tacere nel vuoto più assoluto.
In ogni caso, i cittadini hanno aperto gli occhi e i commenti ed i video che impazzano sui social network ne sono una seria e vera testimonianza.

Del resto, molti dei citati politici sono proprio quelli che hanno affossato la sanità locale consentendo il depauperamento e lo smantellamento dell’ospedale Maresca. Da tutti loro tutti i cittadini, vittime di questa mala politica, si aspettano un passo indietro. Molti politici politicanti, del resto, continuano in questi giorni a fare affermazioni fuori luogo.

– Non parliamo di emergenza, ogni anno accadono incendi alle falde del Vesuvio.
Casillo ha affermato
: “No alle polemiche, priorità è spegnere gli incendi” mentre Raia ha dichiarato, tra un’intervista e un’altra: “ancora fiamme, richiesto lo stato d’emergenza”.
Questi e altri esponenti dovrebbero comprendere che, un’adeguata risposta alle loro affermazioni sarebbe che, invece, è il momento delle polemiche perché ci sono delle loro responsabilità sociali e morali.
La Torre a questi signori dei palazzi del potere risponde con le parole chiare: prevenzione, Piano di Protezione Civile e organizzazione territoriale.

Tutto ciò che i politici ad ogni livello hanno trascurato o messo in ultimo piano.
Per tutto questo è il momento che i politici non facciano dichiarazioni e stiano zitti, visto che sono responsabili della pessima gestione del territorio.

A tutti loro un solo grido: dimettetevi!
Antonio Civitillo