Pensieri liberi – Avevo deciso, per una serie di motivi, di non prendere posizione sulla vicenda-Sarri… Facendo mia una famosa espressione del Divino Poeta, riferita agli ignavi e pronunciata da Virgilio (“Non ti curar di lor, ma guarda e passa…”), per tutti questi giorni ho taciuto, nonostante l’indignazione della tifoseria napoletana sia ‘schizzata’ molto in alto, raggiungendo ‘livelli’ indicibili…

I ‘social’ si sono scatenati, credo che le orecchie di Maurizio abbiano ‘fischiato’ in continuazione… Gli epiteti, le offese, le parolacce, si sono veramente sprecati: eh, no, caro (anzi, ex caro!) Sarri, questo non te lo perdoniamo, il matrimonio con i non-colorati proprio “non s’era da fare!”!
Il mio ‘aristocratico’ silenzio voleva significare noncuranza che, come dice un vecchio adagio, “è il miglior disprezzo”… Ma poi, è successo qualcosa… Così, per mera curiosità, mi sono messo ad ascoltare la Conferenza Stampa con la quale s’è ufficializzato il passaggio del reprobo, del traditore, alla odiata – calcisticamente parlando! – sponda bianconera.

Il vedere Sarri in giacca e cravatta, ha fatto scattare in me uno strano meccanismo… Ecco, quello che stavo guardando, non era più l’allenatore della squadra che, Sarri o non Sarri, continuerà a rappresentare la nostra maggiore antagonista per la conquista di quell’agognato “triangolino tricolore”… Era l’uomo-Sarri che mi interessava in quel momento, ed ho immaginato che stesse soffrendo in quanto, rinunciando alla sua tradizionale, sudata, tuta, e indossando la “divisa imposta”, per buona parte, non era più la stessa persona… E questo era soltanto un aspetto del ‘dramma’ che ho pensato dovrà vivere, da oggi in poi, l’ex anticonformista del pallone!



Che cosa succederà, e non c’è dubbio che accadrà!, quando dagli spalti del suo nuovo stadio inizieranno i cori contro Napoli ed i napoletani? Sarri ha rinnegato le proprie origini? E allora, tutto ok, non ci saranno problemi. In opposto, come farà a sopportare le invocazioni al Vesuvio perché cancelli con lapilli, lava incandescente e cenere, dalla faccia della Terra il ‘popolo partenopeo’, e quindi lui stesso e le sue più remote radici?
E ancora: non è trascorso molto tempo, da quando il signor Maurizio si scagliava contro il ‘Palazzo’, contro i soprusi, le prepotenze, le ingiustizie sportive, (in)degnamente rappresentate proprio da quella squadra che adesso è la “sua squadra”… Come si troverà Sarri, in quel Palazzo? Chiuderà gli occhi, quando gli assegneranno un rigore inesistente e farà finta di niente? E ancora: saranno sufficienti le soddisfazioni professionali, gli allori sportivi che, ritengo, conquisterà, per ‘cancellare’ tutto il suo passato?
A San Gregorio Armeno si sono già attrezzati: per il prossimo presepe, è pronta la statuina di Sarri, con in mano trenta denari… Trenta denari… Il compenso che Giuda ricevette per aver tradito Gesù… Il fiume di denaro che ‘il comandante’ riceverà dalla sua nuova squadra non è certo paragonabile a quei trenta denari… Ma lui, l’uomo-Sarri, si sentirà compensato dai milioni di euro che entreranno nelle sue tasche per tutto quello (dignità, coerenza, affetti, umanità, rispetto per se stesso, eccetera) a cui dovrà rinunciare? Chissà, forse, alla fine, anche lui, come Giuda, s’accorgerà che il suo “tradimento” non è stato un buon affare!
Ernesto Pucciarelli