Pensieri liberi. Il gioco del calcio affascina per mille e mille ragioni, non ultima la possibilità di azzardare pronostici, quasi sempre smentiti, che nascono più dalla passione, dai desideri, dai sogni, che dall’analisi obiettiva della realtà. A inizio stagione, la maggior parte dei tifosi. auspica che i propri beniamini conquistino coppe e trofei… Ma quando sulle vicende del campionato si scrive la parola “fine”, allora è giunto il momento di tornare con i piedi per terra, liberandosi dei paraocchi e delle ‘pulsioni sentimentali’ che spesso conducono fuori strada.

Premesso che quello appena conclusosi è stato un campionato complessivamente mediocre, e che il calcio italiano dovrà compiere enormi passi in avanti per raggiungere i livelli di altre nazioni (vedi Inghilterra, Spagna, Germania), riteniamo che siano ben poche le squadre soddisfatte dei risultati conseguiti quest’anno. Sicuramente soddisfatta lo è l’Atalanta, che è ‘schizzata’ in avanti, molto al di là, rispetto alle aspettative della società, dei tifosi, degli stessi calciatori che hanno indossato la maglia nerazzurra. La storica qualificazione alla prossima Champions dei bergamaschi è risultato di assoluto prestigio, oltretutto pienamente meritato.

Soddisfatti sono sicuramente anche i tifosi del ‘Toro’ – Mazzarri ha saputo costruire una squadra unita e sempre motivata – e quelli della Lazio, che ha salvato la stagione con la conquista della Coppa Italia, manifestazione spesso poco considerata ma che, comunque, rappresenta il secondo trofeo per importanza a livello nazionale. Riteniamo che le ‘dolenti note’ comincino addirittura dalla valutazione degli esiti calcistici juventini, nonostante la conquista dell’ennesimo scudetto di fila. E sì, perché l’acquisto di Cristiano Ronaldo, il mantenimento di una ‘rosa’ prestigiosa e sempre più ‘di qualità’, presupponevano e pretendevano ben altri risultati… Per vincere un campionato senza avversari reali (l’interesse, infatti, per la lotta-scudetto s’è spento già a dicembre!) bastava molto meno!



E qui entra in gioco il Napoli, che ha confermato ‘la piazza d’onore’ (i pronostici della vigilia, però, davano gli azzurri intorno al quarto-quinto posto), ma non è stato mai realmente in competizione con la corazzata bianconera. Positivo il cammino dei partenopei? I giudizi si dividono, ma oggettivamente pensiamo che di più non si poteva pretendere! Le delusioni maggiori, invece, sono venute da altre compagini (Inter, Roma, Milan) che erano state ‘pensate’ e costruite per raggiungere obiettivi di vertice. Ad eccezione della sofferta qualificazione in Champion dell’Inter, ottenuta solo nell’ultima partita, vinta contro un Empoli che avrebbe meritato di non perdere, le altre due hanno deluso oltre ogni previsione, considerati gli investimenti economici messi sul tappeto! Campionato da dimenticare anche per il Genoa e la Fiorentina. I grifoni si sono salvati dalla serie B per il rotto della cuffia, e i ‘viola’, con un finale di stagione disastroso, hanno rischiato, addirittura, d’essere coinvolti pure loro nella bagarre della lotta per non retrocedere. Declassamento che, invece, ha riguardato il Chievo Verona (dopo più di in decennio di onorata militanza in serie A), il Frosinone e l’Empoli, compagini, però, fortemente indiziate nelle previsioni della vigilia di questa fine ‘poco gloriosa’.

Leggermente al di sotto delle aspettative, in relazione agli organici a disposizione, i risultati di Bologna, Parma, Cagliari e Udinese, mentre Sassuolo e Sampdoria hanno disputato un buon campionato, come la Spal, che ha ottenuto una tranquilla salvezza, oltre ad aver esibito un gioco spumeggiante, attuato da ottimi calciatori, alcuni dei quali sono già nel mirino di importanti compagini nazionali e persino estere. E, a proposito di estero, mercoledì sera il Chelsea di Sarri ha strapazzato (4-1) l’Arsenal, conquistando l’Europa League. L’ex allenatore del Napoli ha dedicato la vittoria (la prima, importante, della sua carriera) a Napoli e ai napoletani… La voce del cuore… Non abbiamo motivo di non credergli, nonostante… Sarà, Maurizio, il prossimo trainer della Juventus? Ecco, non confondiamo i piani di ragionamento: Sarri, come tutti gli attori del calcio odierno, è un professionista, e come tale libero di offrire le proprie prestazioni a chicchessia! Non lasciamoci fuorviare da discorsi sciocchi e senza senso, tirando in ballo le ‘bandiere’, i ‘tradimenti’, e amenità simili… Però, oltre a questo, c’è un altro aspetto della vicenda, che ci “stuzzica”.

Sarri, fino a ieri, l’abbiamo accennato, non aveva vinto mai niente. E’ (o era?) considerato il teorico del bel gioco, divertente, fatto di schemi studiati scientificamente, di ‘movimenti’ che i suoi giocatori imparano a ripetere, rasentando la perfezione, ma “titoli zero”! E allora, noi gli auguriamo che, se sarà chiamato, come si vocifera da più parti, alla guida della Juventus mantenga questa sua caratteristica, per un annetto (meglio ancora se per due!): possano i bianconeri produrre un gioco esteticamente godibilissimo, e lascino ad altri (un nome a caso: il Napoli?) la possibilità di conquistare finalmente qualche “titolo”, che pure meriterebbero!
Ernesto Pucciarelli