Pensieri liberi – Stamattina, non avendo nulla d’importante da fare, ho deciso di accontentare mia moglie: e va bene, l’accompagno al Centro Commerciale! Però, sapendo come vanno queste ‘avventure’, mi sono premunito. Quando una donna si appropria di uno dei carrelli del supermercato, scatta il meccanismo inconscio: devo riempirlo tutto! Se poi, addirittura, nel Centro vi sono negozi che espongono la scritta “Saldi”, allora è finita: si farà notte fonda, prima di tornare a casa! Per questo, ho comprato un paio di quotidiani e mi sono comodamente seduto al tavolino di un bar, gestito da Tonino, un mio ex alunno che, bontà sua, mi è ancora tanto affezionato. Mentre sto sorbendo il primo caffè (ne prevedo almeno altri due, nell’arco della mattinata), Tonino mi si avvicina e mi fa: “E allora, prufesso’, è arrivato?” Breve premessa: ho sempre tenuta celata ai miei alunni la mia fede politica, m’è sembrato giusto così, avrei potuto, in qualche modo, condizionarli… Ma d’essere ‘malato’ per il Napoli, quello no, non l’ho mai nascosto; anzi, la mia appartenenza alla maglia azzurra l’ho costantemente sbandierata, con orgoglio, ai quattro venti!
“Scusa, Tonino, ma chi deve arrivare?” gli chiedo, sorpreso dalla sua domanda. “Ma come chi deve arrivare… Prufesso’, sto parlando di Jamès Rodrìguez!” Tonino, bravissimo ragazzo, anche da alunno, è stato sempre un disastro in Italiano… Figuriamoci con le lingue straniere…

“Io non capisco” continua “Quelli là, (naturalmente, il riferimento è agli ‘odiati rivali’ con maglia zebrata!) vogliono ‘o francese? (Rabiot, per capire!) E se lo pigliano, senza cacciare una lira… L’olandese, il fenomeno della difesa? Pronti, 75 milioni, e pure quella è fatta! Prima ancora che cominciava la campagna acquisti, s’erano già pigliato a Ramsete…”
“No, Tonino, scusa… Ramsete era un faraone (il vecchio professore, ogni tanto, non può non emergere…). Il centrocampista inglese si chiama Ramsey”. lo correggo.
“E va bene, prufesso’, Ramsete, Ramsey, come dite voi… Insomma, ci siamo capiti: se quelli vogliono la luna, se la prendono, senza troppe storie! Com’è che noi, per comprare un giocatore, ci vuole una vita e, quasi sempre, non arriva nemmeno!”

“Tonino, devi capire che… Come spiegarti? Loro sono diversi, i soldi li tengono, i giocatori ci vanno volentieri, a Torino… Grande squadra, società organizzatissima…”
“Prufesso’, vi devo dire la verità? Io mi sento quasi ‘pigliato’ per il… Insomma, come direste voi, “con la lingua nel pulito”, mi pare che il presidente ci prende in giro… ‘Accatto’ a questo, no è meglio se mi compro quell’altro… I diritti d’immagine, ottanta pagine ogni contratto, e alla fine non succede mai niente…
Tonino è arrabbiato come un cane idrofobo… Senza accorgersene, s’è pure bevuto il caffè che gli avevo ordinato… Era il secondo, ma ve l’ho detto che me ne occorrono almeno tre, questa mattina… Non ho avuto la prontezza di fermarlo, mentre si stava appropriando della mia tazzina, trangugiandola in un solo sorso… Ero troppo intento a riflettere… Ma tu vuoi vedere che Tonino, sbaglia i nomi, non ‘azzecca’ nemmeno un accento, ma in fondo in fondo ha proprio ragione?
Ernesto Pucciarelli