Dopo 16 anni di lavori, qui saranno trasferiti alcuni corsi di laurea della Scuola di Medicina e chirurgia dell’ateneo, le cui lezioni inizieranno già dal prossimo settembre.

Un progetto che contribuisce così a cambiare l’immagine del quartiere dell’area nord di Napoli associato molte volte esclusivamente alla terra di ‘Gomorra’, allo spaccio di droga e alla faida tra gruppi criminali.
Un territorio, invece, che già da anni è fucina di associazioni e attività che si impegnano per mostrare alla città e anche al resto del Paese che Scampia è altro, oltre ‘Gomorra’.



E qui dal prossimo autunno arriveranno ora anche gli studenti universitari. Tassello di un più ampio “progetto sociale integrato” che l’amministrazione ha messo in campo per quest’area e che prevede anche la riqualificazione del verde urbano, la realizzazione della pista ciclabile e un’adeguata implementazione del sistema di trasporti. “Sono tutti fattori – dice il sindaco Gaetano Manfredi – che vanno nella stessa direzione, quella di rendere fertile un territorio dalle grandi potenzialità portando formazione e sviluppo economico” Le Vele, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall’architetto Franz Di Salvo. Nel progetto erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini, insomma un ‘nucleo di socializzazione’ che non fu mai realizzato contribuendo al fallimento dell’opera come concepita. E negli anni le Vele sono diventate sempre più sinonimo di degrado, di malavita e spaccio di droga. Dei sette edifici originari ne furono abbattuti tre: nel 1997, nel 2000 e nel 2003. Ne restano in piedi quattro. Con la Giunta de Magistris al Comune di Napoli nasce il progetto ‘Re-Start Scampia’ che prevede l’abbattimento di altre tre vele e la riqualificazione della Vela Celeste da destinare a servizi e a sede della Città metropolitana. Nel luglio 2020 l’abbattimento della Vela Verde. Il programma ha un costo complessivo di 27 milioni di euro, di cui 18 finanziato con fondi del Bando Periferie e 9 milioni dal Pon Metro.