Il Sindaco: “Ignoro anche le possibili ipotesi di reato contestatemi, ad oggi nessun avviso di garanzia”

(a) Torre del Greco – Tra i diversi indagati nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette per coprire abusi edilizi, inchiesta che lo scorso lunedì ha portato all’esecuzione di ben quindici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di vigili urbani, tecnici comunali, politici e imprenditori di Torre del Greco sembra spiccare anche un nome di grande rilievo. Si tratta di Ciro Borriello, sindaco della città del corallo, eletto nel 2007 con l’Italia dei valori di Antonio Di Pietro e attualmente esponente del Pdl, partito del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A dare conferma a tale ipotesi è anche lo stesso primo cittadino torrese che non ha negato di rilasciare dichiarazioni sulla vicenda: “Ufficialmente non mi è stato consegnato alcun avviso di garanzia – afferma Borriello – ma chi ha avuto modo di leggere le carte mi ha riferito che tra i ventiquattro indagati figurerebbe anche il mio nome. Al momento ignoro anche le possibili ipotesi di reato contestatemi”. Secondo voci di corridoio, non del tutto confermate, il reato che potrebbe essere contestato al sindaco della città del corallo sarebbe quello di peculato. A dirigere l’inchiesta delle mazzette è il procuratore aggiunto Raffaele Marino, mentre i poliziotti che hanno eseguito le disposizioni sono coordinati dal vicequestore Paolo Tarantino. Riguardo la posizione del primo cittadino sarà solo il tempo a sciogliere l’alone di mistero che gira attorno a queste ipotesi. Bocche cucite, infatti, dalle forze dell’ordine e dagli inquirenti che lavorano per fare luce sul caso.
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 ottobre 2010