Tenta di colpire la convivente con una chiave inglese per avere la custodia del figlio, pregiudicato 47enne arrestato. Nella giornata di ieri, a Torre del Greco, i Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia guidata dal maggiore Michele De Rosa, hanno arrestato, in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia un pregiudicato 47enne residente nella città del corallo. I militari dell’Arma sono intervenuti in un locale pubblico in via Beato Vincenzo Romano dove il 47enne aveva chiesto di incontrare la sua convivente 31enne, che alcuni giorni prima si era allontanata dal domicilio per l’atteggiamento violento dell’uomo portandosi con sé il figlio piccolo. Proprio il mantenimento del bambino è alla base della contesa tra i due. Nel locale pubblico dove i due si erano incontrati è successo che i toni si sono di nuovo accesi, tanto che , al culmine dell’ennesima lite, la donna e’ stata ingiuriata e aggredita dal compagno, ma non solo. L’uomo è stato provvidenzialmente fermato dai presenti mentre tentava di colpire la vittima con una chiave inglese.

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I militari, intervenuti nel locale di via Beato Vincenzo Romano, dopo che le urla della coppia avevano convinto i presenti a chiamare sul numero di pronto intervento “112” i Carabinieri, i quali hanno immediatamente stretto le manette attorno ai polsi del 47enne.

La donna, invece, tranquillizzatasi dall’intervento degli uomini in divisa, avrebbe raccontato agli uomini dell’Arma di aver già subito, in passato, minacce, percosse e lesioni, però mai denunciate all’Autorità Giudiziaria, nella speranza di evitare la rottura del rapporto con il coniuge e tutelare il figlio, presente ai fatti accaduti nell’abitazione. Considerato quanto emerso, i Carabinieri hanno tratto in arresto l’uomo, che, dopo le formalità di rito, è in attesa di rito direttissimo, mentre la donna e il bambino saranno opportunamente assistite.



È quello della Legge 15.10.2013, n. 119, recante “disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, un formidabile strumento apprestato dall’Ordinamento che garantisce maggiore protezione alle donne e contrasta, e se possibile previene, un fenomeno odioso e intollerabile. Infatti, al di là dell’inasprimento delle pene di 1/3 [se alla violenza assiste un minore e/o se la vittima è in stato di gravidanza e/o se la violenza è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno (anche se non convivente)], la legge prevede, tra l’altro, l’“arresto obbligatorio” in caso di flagranza per reati di maltrattamento familiare e stalking, nonché l’“allontanamento del coniuge violento dalla casa familiare” (che potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico), l’“irrevocabilità” della querela per violenza e maltrattamenti (sottraendo, di fatto, la vittima dal rischio di una nuova intimidazione tendente a fargliela ritirare) e il “patrocinio legale gratuito” per le vittime che non si possono permettere un avvocato.