L’emergenza degli ultimi periodi finisce in discussione a Palazzo Baronale

La drammatica “emergenza rifiuti” che da oltre un mese soffoca la città del corallo, scalda l’animo dei cittadini e gli ultimi lavori consiliari. Una seduta movimentata – in primis – dalla presenza dei 28 precari della nettezza urbana, i cui striscioni di protesta non hanno mai abbandonato i cancelli di Palazzo Baronale: “Sindaco, se veramente tieni alla nostra città, facci tornare a lavorare”. E’ questo l’urlo (non più silenzioso) degli “esclusi” dal capitolato d’appalto elaborato dalla vecchia amministrazione comunale, un documento che – secondo l’assessore Francesco Balestrieri – non solo sarebbe illegittimo e inattuabile, ma rasenterebbe un clamoroso falso. “Per due anni e mezzo questi 28 signori sono stati dei fantasmi; tutti al comune li vedevano e li conoscevano, ma nessuno si è preso la briga di regolamentare la loro posizione contrattuale”. Solo l’atteso provvedimento del giudice, che si pronuncerà il prossimo 21 novembre, potrà raddrizzare la sorte dei ventotto fantasmi che per più di due anni hanno spazzato le strade di Torre del Greco. Ci sarebbero però anche altre fattispecie, tra gli “invisibili” obiettivi sbandierati con orgoglio dal vecchio “sindaco per passione”, come le venti isole ecologiche che in realtà sono 12 punti di raccolta e i tanti operai oltre i 28 che – sempre secondo l’assessore al ramo – avrebbero lavorato per lungo tempo a cottimo. Dai banchi dell’opposizione, comunque, Ciro Borriello non ci sta ad interpretare la parte del “cattivo” e cavalca a perfezione il malcontento dei suoi cittadini, rispedendo ai mittenti le accuse di “spregiudicata amministrazione”: “La ditta Balsamo è stata scelta perchè rappresentava il top sul mercato. In un secondo momento e per completare il servizio, abbiamo assunto con sorteggio pubblico altre 28 unità che si occupavano dello spazzamento. Inoltre, c’erano tanti operai che vigilavano sulle isole ecologiche, affinchè i cittadini rispettassero i tempi e i modi di conferimento. Adesso la città è sporca, i punti di raccolta non sono presidiati e questa povera gente è rimasta senza lavoro. E’ questo quello che conta, tutto il resto sono solo illazioni, difficili da immaginare anche per il miglior romanziere”.
Marina Miranda

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 ottobre 2012