E’ caccia ai nomi dei clienti

Continua a suscitare curiosità il giro di prostituzione scoperchiato a Torre del Greco dai militari dell’Arma. Una curiosità, a dire il vero, talmente eccessiva da aver perfino spinto i torresi a dare, ormai, il via ad una vera e propria caccia ai nomi e ai volti delle insospettabili casalinghe e delle studentesse che avrebbero venduto il loro corpo in cambio di denaro o di regali di varia natura, come capi d’abbigliamento o anche semplici aggeggi elettronici. Fra tutte, a fare scalpore più delle altre è una donna in particolare: dalle intercettazioni degli inquirenti sembrerebbe che una “bomba del sesso”, alla cronaca nota col nome “Cicciolina”, quarantasettenne, avrebbe ammaliato più clienti delle altre e tenuto, quindi, alto il livello degli affari. Alcune delle prostitute, nei giorni scorsi, avrebbero perfino fatto irruzione alla caserma dei carabinieri per chiedere di essere “lasciate in pace” e per dire che quest’indagine le avrebbe “rovinate”. Molte di loro, infatti, avrebbero esercitato “la professione” all’insaputa di mariti e compagni. Occhi puntati, però, non solo sulle donne: il chiacchiericcio cittadino coinvolge anche i liberi professionisti e gli impiegati, ovvero i clienti delle prostitute che esercitavano la loro sexy attività nel retrobottega del negozio “La Cosmetica”. La procura di Torre Annunziata, per l’affare a luci rosse smascherato, si è subito messa al lavoro e, proprio nei giorni scorsi, ha mosso i primi passi. Al momento, sono tutti liberi i presunti impresari del sesso: Gennaro e Vincenzo Acampora, Enrichetta D’Agosto, Vincenzo Viscovo, Luigi d’Orlando e Nicola Magliacane.
Mariot
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 dicembre 2011