Quattro i rappresentanti torresi che siederanno nel prossimo Parlamento: Gallo, Scotto, Formisano e Falanga. In ambito nazionale, invece, c’è lo tsunami Grillo, che diventa il primo partito in Italia

Le Politiche 2013 hanno dato un risultato clamoroso in termini numerici. Beppe Grillo, l’uomo che in tre anni è riuscito a creare il “miracolo” Cinque stelle, è il vero vincitore di queste e lezioni per il rinnovo del Parlamento, ha catalizzato un voto di protesta trasversale alle ideologie politiche e non solo, portando il suo movimento ad essere il primo partito del Paese. Al Senato prende un esaltante 23,79%, mentre alla Camera sale fino al 25,55%. Gli altri si chiamano Centrosinistra che con il 31,63% è la coalizione più votata al Senato su base nazionale, mentre alla Camera primeggia di poco con il 29,54%.
Il Pdl, ed alleati, con il suo “ariete” Berlusconi riesce a compiere un mezzo miracolo ottenendo quasi un pareggio alla Camera con il Centrosinistra, 29,18% (poche migliaia di voti di differenza dal Centrosinistra) e riuscendo, grazie alla “strampalata” legge elettorale, ad avere più seggi al Senato rispetto alla coalizione di Bersani (116 a 113). Monti è il grande sconfitto (10,56% alla Camera e il 9,13% al Senato) , insieme a Casini (che entra per il rotto della cuffia in Senato) e Fini (che non riesce ad entrare in Parlamento). La conclusione di queste votazioni è che non esiste una maggioranza forte e l’ingovernabilità è dietro l’angolo. Infatti, la prospettiva di tornare a breve alle urne è molto reale, almeno che non c i siano larghe intese o, come si diceva ai tempi della prima Repubblica, un Governo di sanità pubblica. Facendo un focus sulla Campania troviamo che al Senato il Centrodestra vince alla grande sul Centrosinistra (37,38% a 29,03%), così come anche alla Camera in Campania 1 riesce a vincere con 10 punti di vantaggio (35,68% a 25,92). Stringendo ulteriormente il campo a casa nostra, a Torre del Greco, abbiamo un quadro che si presenta così: dopo una domenica caratterizzata da un astensionismo record, a Torre del Greco il dato finale sull’affluenza alle urne è lievitato significativamente, passando dal 35,75% di domenica sera al definitivo 61,37%.
Una percentuale che si mantiene comunque largamente inferiore a quella registrata su base nazionale ed anche tra le più basse della Circoscrizione Campania 1, ma è s tata almeno evitata la “maglia nera” per affluenza al voto tra i Comuni della Provincia di Napoli. Negativo pure il confronto con le ultime elezioni politiche del 2008, quando a Torre del Greco si recò alle urne il 65,56% degli elettori. Dal risultato uscito fuori dalle urne troviamo il Pdl come primo partito della città, con il 28,47%, seguito dal Movimento 5 Stelle con il 25,71%, al terzo posto, più distaccato, il Pd con il 17,76%. Interessante il confronto tra i transfughi dall’Italia dei Valori, guidati da Nello Formisano, e i lealisti al Pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro. Vediamo che, anche se Formisano ha schierato i suoi uomini di punta, tra tutti spicca Domenico Maida (tra i più votati alle scorse Comunali), il Centro Democratico non riesce a distaccare di molto Rivoluzione Civile, infatti i risultati ci dicono che in termini di percentuali abbiamo un 3,34% a 3,06%, che in termini numerici si trasformano in 1374 preferenze a 1257.
E veniamo finalmente ai nomi dei nostri concittadini eletti al Parlamento, che a breve daranno il via alla XVII° Legislatura della Repubblica italiana. Come da pronostico (solo nostro), con l’exploit nazionale del movimento di Beppe Grill o, Luigi Gallo (al numero 5 della lista nella Circoscrizione Campania 1) viene catapultato direttamente in Parlamento. Altro pronostico confermato è l’elezione del segretario regionale di Sel, Arturo Scotto (secondo in lista a Campania 1), come è confermata anche la previsione dell’elezione di Nello Formisano, che grazie agli scarti dei seggi, avuti con la legge elettorale che premia la coalizione vincente con 340 seggi, riesce ad entrare in Parlamento per il rotto della cuffia con il suo Centro Democratico, che in ambito nazionale riceve in dote 6 seggi, anche se in termini percentuali riesce ad avere solo uno striminzito 0,5% dei consensi degli italiani. Sorpresa, invece, come è stata una sorpresa la rimonta di Berlusconi a queste elezioni, è l’elezione dell’ex city manager della città del corallo, Ciro Falanga, al Senato della Repubblica, che era inserito nella lista del Pdl al tredicesimo posto. Finita questa tornata elettorale, ora, troviamo un avvocato che siede sulla sedia da sindaco della quarta città della Campania molto preoccupato.
Preoccupato è Gennaro Malinconico che, con l’esaurirsi di queste elezioni, si è esaurito anche il tempo che si era preso per azzerare la sua giunta “tecnica” e per dare una connotazione più politica al suo governo cittadino. Sembra ormai scontata che la scelta di c edere la sedia di vicesindaco al Pd da parte del gruppo di Formisano, che dovrebbe mantenere comunque un posto da assessore. Un assessore dovrebbe andare anche all’Udc, che detiene anche la presidenza del consiglio comunale, come dovrebbe andare anche all’Italia dei Valori, che ha “strappato” un consigliere al gruppo vicino ad Alfonso Ascione, Insieme per la città, il quale, proprio per questa perdita, dovrebbe restare senza rappresentanti in giunta.
Un rappresentante in giunta, invece, lo dovrebbero strappare i rappresentati di Nova Civitas, Domenico Perna, e di Torre Libera, Salvatore Romano, alleati sotto il comun denominatore, come sussurrano dalle stanze di Palazzo, di Valerio Ciavolino, l’ex primo cittadino che, nell’ultimo periodo sembra aver trovato un certo feeling con l’altro ex inquilino di Palazzo Baronale, Ciro Borriello. Forse con tutti i patemi d’animo che affliggono il primo cittadino ci siamo spinti troppo in là, ma l ‘ansia di qualcuno di diventare assessore del “disastrato” Comune di Torre del Greco ci h anno messo le ali in bocca…
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 febbraio 2013