Un 41enne è stato arrestato per atti persecutori e maltrattamenti alla moglie. I carabinieri della stazione di Torre del Greco, guidati dal comandante Vincenzo Amitrano e dal capitano Michele De Rosa, hanno arrestato per atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali Antonio Pagliafoglie, di 41 anni, residente in via Lavatroia, già conosciuto dalle forze dell’ordine.

Da molto tempo ormai subiva aggressioni da parte del marito. Alla fine, però, è riuscita a trovare il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri e fare arrestare l’uomo. Gli uomini della Benemerita allertati da una richiesta di aiuto pervenuta al 112, hanno bloccato il 41enne subito dopo che questi aveva aggredito la moglie (poi medicata all’ospedale Maresca dai sanitari che hanno emesso una prognosi di un giorno). La donna ha avuto la forza di raccontare alle forze dell’ordine di aver subito già altre volte episodi di violenza e minacce, fino a quando ha capito che così avanti non poteva andare più e ha deciso di non subire più e di farlo arrestare. E così i militari dell’Arma della stazione Capoluogo di Torre del Greco, guidati dal comandante Vincenzo Amitrano e dal capitano Michele De Rosa, hanno arrestato con l’accusa di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali Antonio Pagliafoglie, 41enne già noto alle forze dell’ordine.
L’arrestato è in attesa di rito direttissimo.
Questa storia di maltrattamenti familiari porta alla mente quello capitato lo scorso settembre, quando, sempre i carabinieri della stazione di Torre del Greco hanno arrestato per estorsione aggravata maltrattamenti in famiglia e violenza privata Giordano Orsini Giovanni, 44 anni residente al vico San Vito, già con precedenti penali.
In quel caso a subire le angherie non era stata una moglie, ma una madre. Infatti, il 44enne dopo aver minacciato la genitrice con un coltello si era fatto consegnare 2mila euro costringendola poi a chiudersi in una stanza. I militari dell’arma intervennero immediatamente su richiesta d’aiuto pervenuta al 112 e lo disarmarono e lo bloccarono, trasferendolo in seguito nel carcere di Poggioreale.