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(a) Torre del Greco – “Se lo Sporting andasse in C1, viste le condizioni della Tendostruttura, saremmo costretti a giocare lontano da Torre del Greco”, questo fu il grido d’allarme lanciato dalle pagine di “La Torre” circa un anno e mezzo fa. Oggi, quelle parole, suonano come una vera e propria profezia: lo Sporting, infatti, quest’anno disputerà il campionato di Serie C dilettanti- la ex C1- ma lontano dalla nostra città. I lavori di ammodernamento della tendostruttura, necessari per ottenere l’omologazione dalla Federazione, infatti, non sono ancora partiti. Il motivo? “Si dovrebbe chiederlo ai dirigenti comunali” afferma il presidente dello Sporting, Paolillo. “La prima partita sarà giocata a Portici, ma questa sistemazione non è fissa. Dovremo “peregrinare” tra Cercola, Castellammare e Boscoreale”. Una situazione che provocherà anche danni economici alla società “abbastanza notevoli”, specifica il Presidente. “Per ogni partita spostata ci sono duecentoquaranta euro di multa che vanno moltiplicati per le quindici partite da giocare in casa: il totale fa tremilaseicento euro!”. Al danno economico che subirà la società, c’è da aggiungere anche quello che subiranno i supporters corallini ed indirettamente la squadra: “Si reeranno enormi difficoltà per i tifosi, e di riflesso, quindi, per la squadra che dovrà fare a meno di una parte della tifoseria”. La storia, però, insegna che non è la prima volta che lo Sporting è costretto a giocare lontano da Torre: ”Accadde anche negli anni ’70 quando fummo costretti a giocare a Napoli”. “Almeno per il momento -incalza il Presidente- non è neanche previsto un contributo del Comune né nulla ci lascia credere che la situazione si risolverà in tempi brevi”. Il Comune? L’assessore allo sport, Olga Sessa, contattata via mail, non ha risposto alle nostre domande. Ecco spiegato quel “se malauguratamente”Y
Ciro Pappalardo
Andrea Liguoro
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 ottobre 2010