Il padre del quindicenne che ha ucciso, sabato sera scorso, il giovane Pietro Spineto si era reso irreperibile dopo la tragedia. L’uomo, però, ieri si è presentato alla Polizia ed ha dato indicazioni precise del luogo in cui era nascosta l’arma del delitto.
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Secondo indiscrezioni, il minore accusato di omicidio colposo avrebbe detto agli agenti di polizia, guidati dal commissario Davide Della Cioppa, che la pistola con la quale ha ucciso per un “tragico gioco” il 19enne apparteneva al genitore. Il padre del ragazzo, formalmente non indagato, secondo gli inquirenti potrebbe dare informazioni importanti sull’accaduto. L’arma è stata recuperata dagli agenti del commissariato corallino. Ieri mattina, alla presenza del PM del Tribunale dei minori La Ragione, gli inquirenti hanno nuovamente ascoltato il quindicenne.
Le indagini hanno messo in luce l’esistenza di rapporti tra il padre del minore e il clan di camorra Falanga. L’uomo, 48enne, poche ore dopo il ritrovamento dell’arma è stato arresto con l’accusa di reato di detenzione e porto illegale di arma clandestina ed è stato trasferito al carcere di Poggioreale.