“Stupefacente” commenta il ministro Franceschini, “una scoperta assolutamente eccezionale”, sottolinea il direttore Massimo Osanna, anche perché “per la prima volta dopo più di 150 anni è stato possibile realizzare i calchi perfettamente riusciti delle vittime e delle cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione”. Il ritrovamento è avvenuto solo alcuni giorni fa nello scavo in corso dal 2020 nella grande villa suburbana a Civita Giuliana, 700 metri a nord ovest di Pompei, dove il Parco Archeologico è al lavoro già dal 2017, con uno scavo condotto in sinergia con la Procura di Torre Annunziata e nato per fermare gli scavi clandestini dei tombaroli che qui hanno lasciato ampie tracce della loro attività.
E’ la stessa villa nelle cui stalle – era il 2018 – sono stati trovati i resti di tre cavalli di gran razza e in particolare di uno splendido sauro completamente bardato con una raffinata sella in legno e bronzo e luccicanti finimenti come se l’uscita del padrone di casa – forse un comandante militare, forse un alto magistrato – dovesse essere imminente. E si tratta anche della stessa residenza dove qualche mese fa è stato scoperto il muro affrescato con il fiore bianco e il graffito col nome della piccola Mummia, la bimba che potrebbe essere stata la figlia dei signori proprietari di quella tenuta, una residenza, ricorda oggi Osanna, “di altissimo pregio, con ambienti riccamente affrescati e arredati, sontuose terrazze digradanti che affacciavano sul golfo di Napoli e Capri, oltre ad un efficiente quartiere di servizio con l’aia, i magazzini per l’olio e per il vino che in profluvio di terrazzamenti e piscine si estendeva fino al mare”.