E’ da tempo che sui gruppi di discussione si invitano tutti alla riscossa partendo dai quartieri, ma è da poco che ci si sta attivando seriamente.
Social-Street-TdG

“L’obiettivo – spiega Domenico Paparone, uno dei promotori dell’iniziativa – è quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza o del proprio quartiere, al fine di instaurare un legame. Condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale”. Ma anche: “Offrire ed accettare lavoro, creare una banca del tempo, realizzare semplici operazioni di pulizia che possono riguardare anche un piccolo quartiere cercando, però, di coinvolgere i residenti, compresi i commercianti che diventeranno così sentinelle del proprio quartiere”. Senza dimenticare che “il controllo del quartiere permette poi anche di fare delle segnalazioni specifiche agli enti preposti”.
L’ obiettivo è lo stesso di quello delle Social Street che si stanno diffondendo ovunque. I gruppi Social Street sono apartitici ed hanno il solo scopo di attivarsi in ogni modo per rendere il quartiere più vivibile.

È possibile iscriversi alle Social Street già esistenti e pubblicizzate su Facebook, oppure ci si può attivare immediatamente per il proprio quartiere, aprendo un gruppo di Social Street nella propria zona ed invitare gli altri residenti con il motto:
“Il cambiamento siamo noi”. “Un cambiamento vero e profondo – continua Paparone – può nascere ed essere una realtà solamente nel momento in cui ognuno di noi, nel proprio piccolo e nel proprio quotidiano, se ne farà portatore”. I Social Street già operativi sono quelli di via Litoranea, via Pezzentelle, Corso Umberto e San Giuseppe le Paludi. Ma  “dopo i primi risultati positivi ottenuti per piazza Santa Croce, abbiamo deciso di aprire anche il gruppo di piazza Santa Croce di cui si è fatta una piccola riunione esplorativa in chiesa alla presenza di don Giosuè”, chiosa Domenico Paparone.

“L’obiettivo è quello di creare un punto di riferimento per i residenti di ogni zona al fine di socializzare, organizzare incontri, esprimere necessità o esigenze al fine di attivarsi per rendere il quartiere e città più vivibile, una sorta di “bacheca stradale” secondo il motto: il cambiamento siamo noi. Un cambiamento vero e profondo può nascere ed essere una realtà solamente nel momento in cui ognuno di noi, nel proprio piccolo e nel proprio quotidiano, se ne farà portatore”, conclude Paparone.