Numerosi voci a confronto

(a) Torre del Greco – Contro lo smantellamento dell’ospedale Maresca si sono schierati numerosi attori: giovani, medici, avvocati e le tante mamme che temono che non sia più garantita ai propri figli un’adeguata assistenza medica. “Zuccatelli è stupito della veemenza e della perseveranza con cui il Comitato sta lottando per la difesa del nostro ospedale – commenta l’avvocato Gennaro Torrese – si ripresenta la possibilità di rivedere alcune decisioni fatte in merito al piano di rientro sanitario regionale. Forse nei prossimi giorni avverrà un incontro tra Raffaele Calabrò ed alcuni rappresentati del Comitato per l’instaurazione di un tavolo di consulta che partorisca nuove e decisive proposte”. “Chiedo ai sindaci dei comuni i cui cittadini ricadono nel bacino d’utenza dell’ospedale Maresca – conclude il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata – di rassegnare in segno di protesta le proprie dimissioni, togliendosi pubblicamente la fascia tricolore”. “Zuccatelli ha preso con noi del Comitato un impegno verbale – svela Luca Chiusel – la possibilità che il Maresca non chiuda sussiste ancora, per cui continueremo a far sentire la nostra voce”. “Stiamo nuovamente riunendo tutti i comitati di quartiere per creare una manifestazione eclatante – afferma Pina Vitiello, rappresentante delle mamme del Maresca – il problema è diventato soprattutto politico. Adesso i nostri politici devono farsi sentire, altrimenti sarà guerriglia”. “Zuccatelli e Schiano hanno accennato alla possibilità di revisione del piano sanitario – conferma Olga Sessa, pediatra ed ex assessore – il Maresca è l’unica struttura del napoletano in grado di ospitare un centro di eccellenza di terzo livello. I nostri politici anziché fare pettegolezzi sul passato con inutili manifesti dovrebbero adoperarsi nel presente per realizzare qualcosa di costruttivo”. Insomma, stando alle dichiarazioni di tutti coloro che si stanno adoperando per la salvezza del nosocomio torrese, l’ospedale Maresca da un punto di vista tecnico potrebbe essere salvato; la sua sorte dipende in gran parte dai politici torresi.
M C. Izzo
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 febbraio 2011
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