Ad un anno dal blocco dell’autostrada, il 12 luglio la manifestazione

A un anno dalla occupazione da parte mi migliaia di cittadini dell’autostrada A3 che fece risaltare agli onori della cronaca nazionale la vicenda dell’ospedale Agostino Maresca, sembra non avere fine l’epopea del comitato civico che da due anni occupa il quarto piano della struttura. Il nuovo corteo organizzato dagli attivisti partirà alle ore 9 da Piazza Luigi Palomba e si concluderà a Palazzo Baronale con un’assemblea pubblica, il giorno scelto è lo stesso del 2011, quel 12 luglio in cui il blocco dell’A3 portò all’incontro con il sub-commissario Morlacco, scelta voluta dagli attivisti del Pro Maresca a sottolineare che identico è il degrado della sanità della città corallina, e identiche restano le promesse non mantenute. L’occupazione della scorsa estate si era conclusa infatti con la firma da parte di Morlacco della cosiddetta delibera 830, il documento che sanciva il ritorno dell’ospedale Maresca nella rete delle emergenze e urgenze evitando il declassamento come centro di lungodegenza e riabilitazione, una carta che tuttavia stenta a vedere una concreta realizzazione “Di fronte allo stato vergognoso in cui versa il nostro presidio e alla mancata attuazione di neanche un minimo passaggio di tale delibera – dicono gli attivisti – ci sentiamo oltremodo indignati di fronte ai discorsi vuoti, alla logica dello scaricabarile istituzionale ed alla continua presa in giro a cui stiamo prestando il fianco da ormai troppo tempo”.
“Non vogliamo chiacchiere – spiegano gli organizzatori del corteo del 12 luglio – pretendiamo i 134 posti letto stabiliti dalla delibera ed un pronto soccorso funzionante e fornito delle figure professionali adeguate”.
Stesso il giorno, ma a cambiare stavolta sono i burattini della politica. Mentre nel 2011 gli attivisti e il sindaco Ciro Borriello avevano collaborato per l’organizzazione della manifestazione, stavolta il Comitato prende le redini della protesta, Malinconico infatti parteciperà al corteo ma continuerà soprattutto a operare per via istituzionale con la richiesta di un incontro ai vertici regionali.
Non resta che scoprire se stavolta, cambiando i protagonisti della storia si potrà vedere finalmente un lieto fine.
Carolina Esposito

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’11 luglio 2012