Roma – Dopo aver allestito un tavolino in piazza del Popolo a Roma, “dove aspetterò – afferma Stefano Puzzer – che venga a parlarci qualcuno”, il portuale a capo della protesta No Green Pass a Trieste, è stato portato in Questura e ha ricevuto il Daspo per un anno dalla Capitale.

Ha fatto scalpore e suscitato numerose polemiche la decisione del questore di Roma di emettere un Daspo nei confronti di Puzzer, il no Green Pass più mite e non violento di tutte le manifestazioni. Per molti una scelta inappropriata, un provvedimento che normalmente si adotta per le persone violente.
Una scelta infelice che fa dubitare sulla libertà di esprimere una propria opinione in questo Paese, una vera e propria censura, un lockdown democratico. Siamo in dittatura? Molti pensano di si.



Puzzer, l’ha annunciato, di aver ricevuto il provvedimento, in diretta telefonica a “Fuori dal Coro” trasmissione condotta da Mario Giodano:

“Possiamo tranquillizzare chi è a casa e anche i miei parenti. Sono stato portato in questura per accertamenti e sono stato trattato molto gentilmente e molto umanamente, anche perché hanno capito che sono una brava persona”, ha raccontato il portuale triestino. “Mi è stato imputato che la manifestazione non è autorizzata e c’è un altro provvedimento di cui parlerò domani con il mio avvocato o questa sera dopo questa telefonata”.

“Volevo dire a tutti che non è successo niente di che”, ha concluso Puzzer. “Vorrei tranquillizzare anche la piazza e ringraziare veramente con il cuore, e forse qualcuno storcerà il naso, le forze dell’ordine per come mi hanno trattato”.