La testimonianza di una cittadina torrese

Riguardano la gestione del Camposanto le lettere che il comune di Torre del Greco sta facendo recapitare presso le abitazioni dei cittadini, lettere recanti il seguente oggetto: “Accertamento del canone annuale ” relativo alla concessione dei rispettivi loculi al cimitero. Ciò che il comune richiede è il pagamento dei canoni non ancora versati per la concessione dei loculi, relativi all’anno corrente e a quelli precedenti. Trascorsi tre anni di pagamenti non effettuati, la sanzione prevista è la perdita della concessione del loculo. Avviso del tutto innocuo, se non si tiene conto di una cosa: che è stato mandato anche a chi i pagamenti li ha già effettuati, chiedendo a tali cittadini di inviare un fax o di recarsi all’apposito ufficio presso gli ex Molini Meridionali Marzoli per testimoniare – ricevuta alla mano – il versamento effettuato. Il che comporta non pochi problemi per quelle persone che hanno difficoltà per il compimento di simili faccende di ordinaria amministrazione e che hanno bisogno di costante aiuto.
E’ il caso, tra tanti, della signora Maria Giglio, novantenne e soggetta ad invalidità per la quale ci da testimonianza la cognata Esposito Annamaria, ex impiegata statale di anni 70 anch’essa soggetto invalido: “Da onesta cittadina ho sempre adempiuto ai miei doveri, tra i quali anche il pagamento dei loculi che posseggo al cimitero. Nonostante la mia invalidità, oltre a provvedere per me – ci spiega la signora Annamaria – mi occupo anche di mia cognata Maria che non è in grado di badare a se stessa e per la quale ho effettuato gli stessi pagamenti. Ed anche mia cognata ha ricevuto la suddetta lettera di accertamento. Quello che mi viene chiesto oggi dal comune – continua – è di recuperare delle ricevute di anni addietro di una persona che non è più capace di intendere, per poi preoccuparmi di farle recapitare agli uffici indicati nella lettera. E sono tanti gli anziani nelle stesse condizioni, per i quali è difficile, data l’età, reperire e recapitare queste vecchie carte. E dove sta il rispetto per cittadini che come noi hanno sempre fatto quanto dovuto?
Ritengo che sia assurdo che il comune non sia in grado di accertare autonomamente chi tra i cittadini ha pagato e chi no. Ed è assurdo – conclude la signora Annamaria – che non vengano tenuti dei registri regolarmente aggiornati, soprattutto in un’ epoca come la nostra in cui la tecnologia rende anche questi lavori più facili!”. In effetti, se è giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare” è giusto anche porsi la seguente domanda: chi deve fare il suo dovere, lo fa davvero?
Maria Panariello

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 ottobre 2012