Formazione e criminalità

(a) Torre del Greco – La storia del baby estorsore 16nne, arrestato i giorni scorsi, ha sconvolto cittadini ed amministratori delle città vesuviane. Eppure le questioni della dispersione scolastica e della devianza minorile sono trite e ritrite. Esse incrociano più mondi formativi, dalla scuola alla formazione professionale fino al lavoro. Piazza Palomba, il porto, le piazzette, la zona Leopardi, e poi Pugliano, Ercolano: sono le zone da cui la malavita attinge per succhiare nuova linfa, per reclutare i soldati che faranno parte dell’esercito degli estorsori. Ciro Borriello e Vincenzo Strazzullo, rispettivamente sindaci delle città di Torre del Greco ed Ercolano, hanno più volte ribadito sulle pagine dei quotidiani il loro rammarico per quanto è accaduto. Le associazioni, protagoniste fondamentali nella realizzazione pratica dei progetti contro la devianza minorile, vogliono essere coinvolte anche nelle fasi di progettazione, formazione,coordinamento e verifica. “La nostra associazione vuole essere un bastone per i ragazzi torresi – dichiara Pasquale Colardo, responsabile pubbliche relazioni dell’ Associazione culturale enogastronomica V. Ciaravolo e A. Garofalo di Torre del Greco – noi ci impegniamo nel procurare lavoro a tanti giovani, che grazie a noi da aprile ad ottobre trovano impiego in ristoranti ed alberghi. Noi siamo a completa disposizione dell’amministrazione, senza nulla a pretendere, per l’organizzazione di corsi di formazione per ragazzi svantaggiati, anzi siamo disposti anche ad utilizzare le nostre sedi a tal scopo”. “Le associazioni non sono assenti – continua Colardo – abbiamo fatto tante proposte a quest’amministrazione, dall’istituzione di un tavolo tecnico con politici, operatori del turismo ed altre associazioni all’organizzazione di eventi che valorizzino il nostro territorio, ma nulla ci è stato mai accordato”. Non possiamo lasciare che la situazione marcisca e che la società diventi diseducata, ribelle alle regole della convivenza civile. C’è bisogno di risorse straordinarie, sia finanziarie che umane, per debellare veramente o almeno ridurre il fenomeno della dispersione scolastica, della devianza sociale e dello svantaggio. Non si tratta soltanto di “dare una mano” ai ragazzi in difficoltà, ma di assicurare loro un futuro migliore. Sarebbe utile che politici, dirigenti, medici scolastici, assistenti sociali del comune e volontari delle associazioni si parlassero tra di loro più spesso.
M.C.Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 maggio 2010