Con i finanziamenti stanziati e un regolamento redatto non si capisce perchè siamo ancora fermi""

(a) Torre del Greco – La criminalità è tornata a battere sul territorio. Analizzando il fenomeno e come lo si sta vivendo sul territorio, abbiamo intervistato Giulio Esposito, presidente Ascom di Torre del Greco.
A sei mesi dall’attentato alla pasticceria Mennella, un altro imprenditore torrese ha subito l’onta del racket, segno che non è cambiato nulla in questi mesi?
C’è gente che ha a cuore lo sviluppo e la tranquillità del territorio e gente a cui, evidentemente, ciò non interessa. Dopo l’episodio Mennella, l’Ascom ha chiesto a gran voce di essere aiutata nella lotta al racket. Gli inquirenti ci offrono un grosso sostegno. Ad andare a rilento, invece, è la partecipazione del potere politico.
L’Ascom ha stabilito contatti con l’antiracket?
Avremmo voluto affiliarci alla Federazione Antiracket Italiana, ma dopo i primi contatti avuti lo scorso anno non ne sono seguiti altri. Vorrei ripristinarli e sviluppare qualcosa di utile sul territorio.
Si è riusciti nell’intento di attivare un interforze, un coordinamento tra Ascom, forze dell’ordine e amministrazione comunale?
L’Ascom si sta battendo affinché venga creata una “consulta” di controllo sul territorio, ovvero una commissione che mantenga viva l’attenzione sul problema racket. Una commissione costituita dal sindaco, dai rappresentanti del clero, del consiglio comunale, delle forze dell’ordine e degli imprenditori. Il Prefetto stesso ha inviato una lettera al presidente del consiglio comunale in cui si chiede la costituzione di una consulta territoriale. La consulta è già stata finanziata con 50.000 euro. Siamo in attesa del “via” del sindaco e con i finanziamenti stanziati e un regolamento redatto non si capisce il motivo per cui siamo ancora fermi.
Che cosa farete se non riceverete collaborazione da parte dell’amministrazione comunale?
Sicuramente faremo qualcosa, non possiamo resistere in queste condizioni. Ripeto, l’attenzione deve essere
mantenuta viva. Se dopo la vicenda Mennella, non fosse stato abbassato il livello di guardia, credo che l’episodio ai danni dell’imprenditore Bottino non si sarebbe verificato.
Maria Iovine
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 14 aprile 2010