Un tragico evento riporta la struttura ospedaliera nel mirino delle polemiche

In seguito all’ultimo grave episodio di malasanità, ovvero la morte di una giovanissima mamma dopo un intervento laparoscopico di "routine", eseguito presso l’ospedale Sant’Anna di Boscotrecase, i comuni cittadini si chiedono che fine hanno fatto il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria. E, naturalmente, se lo chiede anche quel gruppo di "forsennati" che ha occupato ormai quasi due anni fa il quarto piano dell’ex fiore all’occhiello della sanità sul nostro territorio, l’ospedale Agostino Maresca.
E’ nota ai più l’azione che il Comitato pro Maresca ha portato avanti da quella ormai storica occupazione, nel disperato tentativo di indurre i dirigenti sanitari e le autorità politiche ad evitare la chiusura di un presidio ospedaliero indispensabile. Ma ancora oggi, purtroppo, è da registrare una mancanza di provvedimenti concreti, atti ad evitare la sparizione del nosocomio torrese. Ancora oggi alla nostra redazione, che si è occupata e si occupa di questo drammatico problema, arrivano comunicati in cui si legge: "In seguito alla tragica morte di Tommasina De Laurentiis, avvenuta nei giorni scorsi presso il presidio ospedaliero di Boscotrecase, la Procura della Repubblica e l’Asl Napoli 3 Sud decidono di aprire un’inchiesta.
Il punto è: chi aprirà un’inchiesta contro di loro? Sì, i veri responsabili di questa morte preannunciata sono proprio loro. Da mesi le nostre denunce dormono sulla scrivania del Prefetto, e il Comitato non ha mai ricevuto risposta… Dov’è il personale medico e ausiliario che sarebbe dovuto arrivare nel nosocomio di Torre del Greco per sopperire alla carenza di figure professionali adeguate? Dove sono i medici chirurghi che dovevano arrivare a supporto dei pochi martiri rimasti a dividersi un lavoro massacrante? L’Ospedale di Torre del Greco e quello di Boscotrecase sono distanti 11 kilometri che, moltiplicati per le numerose volte che vengono percorsi (al fine di garantire l’emergenza-urgenza), diventano interminabili e stressanti … Il Comitato pro-Maresca è vicino alla famiglia della cara Tommasina e soprattutto alla sua bambina, ma non può non essere infuriato nei confronti di chi mette i pochi medici rimasti in condizione di poter compiere gesti simili, dettati da stanchezza e stress, non certo da incompetenza!… Nonostante il patto della salute preveda 3,7 posti letto per ogni mille abitanti, la nostra area ne ha concretamente 0,6. Ricordate che siamo un’utenza di 400mila abitanti e non possiamo rivolgerci ai nosocomi di Napoli, dove la gente, pur di trovare un posto letto disponibile, si porta “il letto” da casa! Dopo tre anni di lotte, tavoli tecnici e politici, il Comitato pro-Maresca non è disposto ad aspettare oltre: in fondo, cos’altro c’è da attendere? …".
Marika Galloro