L’emergenza abitativa inizia a mostrare i propri risvolti anche in città: quindici giorni fa una famiglia ha rischiato di essere sgomberata da un appartamento occupato lo scorso settembre nel blocco di case popolari di Via del Monte. L’intervento delle forze dell’ordine non ha prodotto gli effetti sperati dall’amministrazione comunale – l’ente che ha dato il via libera all’esecuzione dello sfratto – visto il forte clima di tensione e paura venutosi a creare data la presenza di tre minori, un’anziana donna e di un invalido, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare.
La vicenda ha abbastanza del paradossale ed apre inevitabilmente serie riflessioni sulla crisi economica e i suoi effetti, con famiglie colpite dalle politiche di austerità e quindi dalla ristrettezza di reddito e che – come nel caso che stiamo raccontando – pur di assicurarsi un tetto incorrono nei reati di violazione di domicilio e invasione di edificio. Un edificio situato nel quartiere popolare di Via del Monte che – stando alla ricostruzione della famiglia posta sotto sgombero – era sfitto ed abbandonato da oltre venti anni, con il legittimo assegnatario che ne aveva conservato la residenza solo per riscattare in futuro l’immobile, ma che di fatto vive da diversi anni con il proprio nucleo familiare in un comune limitrofo.
È solo in seguito all’occupazione dello scorso settembre – così come raccontato dall’anziana donna – che il legittimo assegnatario si è ‘ricordato’ del suo appartamento sfitto da decenni, passando immediatamente alle vie legali per rivendicare i propri diritti da ‘legittimo assegnatario’ pur avendo lasciato lo stabile sfitto ed abbandonato per oltre venti anni e disponendogià di un’altra abitazione.
Paradossi a parte, il tentativo di sgombero di oltre quindici giorni è la chiara dimostrazione di come oramai si manifestano sul territorio gli effetti della crisi economica, e ci è sembrato doveroso raccontare disagio e motivazioni di chi passa alle pratiche dirette per assicurarsi il diritto alla casa.
Nino Aromino

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 29 gennaio 2014