Tante le norme da rispettare affinchè l’impianto sia considerato innoquo

(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco –  La Wisco, società proprietaria dell’eco – mostro, a suo tempo ha presentato uno Studio di Impatto Ambientale che ha ottenuto parere positivo da parte della Regione. Tuttavia l’Arpac e l’Asl Na5 non hanno mai condiviso la costruzione dell’impianto di depurazione in Viale Europa. Questo quadro di incertezze non rassicura chi lo osserva: il torrese, soprattutto quello che possiede un appartamento a Viale Europa e zone limitrofe, non sa se scappare via, abbandonando casa (chi comprerebbe un locale ubicato di fronte il depuratore?), oppure restare, con il pericolo di beccarsi una malattia causata dalle sostanze velenose che l’impianto potrebbe produrre. In realtà il parere positivo della Regione è giustificato dal fatto che gli impianti di depurazione, se edificati in luoghi adatti e se costruiti a regola d’arte, non causano molti danni all’ambiente ed alle persone. Ma ciò non si verificherà a Torre del Greco. Innanzitutto a Viale Europa sono presenti molti insediamenti di cittadini. Non è poi escluso l’impatto idrogeologico in quanto quasi sicuramente ci saranno interferenze con le sorgenti sottomarine, modificando la qualità dell’acqua (salinità e tenore di ossigeno). Come succede in altri depuratori presenti sulle coste italiane, le acque reflue saranno scaricate nel mare; di regola, invece, dovrebbero essere convogliate ai collettori della rete fognaria. O, addirittura, queste acque dovrebbero essere talmente “depurate” da poter essere usate per l’irrigazione. Infatti, il ciclo di depurazione prevede una fase in cui vengono biodegradati tutti i veleni. Non esiste personaggio politico che abbia interesse a modificare questo quadro. Ma perché tutto questo? Gli interessi, soprattutto economici, potrebbero essere una risposta.

M.C. Izzo



Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 24 giugno 2009